Roma - Il premier Silvio Berlusconi ha chiamato oggi il premier russo Vladimir Putin per chiedere una tregua immediata in Ossezia del Sud, soprattutto dopo il cessate-il-fuoco ordinato da Tbilisi alle sue truppe. Lo riferiscono all' Ansa fonti del governo, che puntualizzano come il premier abbia avuto nel corso della giornata due consultazioni telefoniche con il presidente francese Nicolas Sarkozy e due con il primo ministro russo.
Frattini: "grave se la Russia intervine in Abkhazia" "Se la Russia agisse, come qualcuno ha paventato, in Abkhazia sarebbe un atto estremamente grave. Così come certamente non abbiamo apprezzato i bombardamenti in territorio georgiano a pochi chilometri dall'aeroporto di Tbilisi". Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri Franco Frattini in un'intervista a Sky Tg24, commentando la possibile estensione del conflitto dall'Ossezia del Sud all'altra provincia separatista filo-russa dell' Abkhazia. Il titolare della Farnesina ha comunque puntualizzato che "entrambe le parti, quindi anche la Georgia, devono rispettare gli accordi" presi in seno alla comunità internazionale, in base ai quali l'Ossezia del Sud è soggetta ad un' azione di peacekeeping internazionale. "Quello statu quo - ha aggiunto - deve essere ripristinato. Dobbiamo ritornare subito alla situazione che esisteva fino a pochi giorni fa".
La Nato: uso sproporzionato della forza Il segretario generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer, deplora "l'uso sproporzionato della forza" in Georgia e ribadisce il suo appello per un "immediato" cessate il fuoco. Lo ha riferito a Bruxelles la portavoce Carmen Romero. "Il segretario generale della Nato ha ripetuto oggi il suo appello per un immediato cessate il fuoco", ha affermato la portavoce. "Egli ha anche espresso le sue preoccupazioni rispetto all'uso sproporzionato della forza e alla mancanza del rispetto della integrità territoriale della Georgia", ha aggiunto. Fin dallo scoppio del conflitto tra Georgia e Russia nell'Ossezia del Sud, la Nato si è appellata alle due parti per uno stop immediato dei combattimenti e l'avvio di negoziati diretti basati sulla necessità di salvaguardare l'integrità territoriale della Georgia. La Georgia aspira a far parte integralmente della Nato. La sua domanda di adesione non è stata ancora accolta ma la Repubblica caucasica è in lista d'attesa.
Italiani evacuati Centodieci italiani e venti cittadini dell'Unione europea hanno lasciato in queste ore la Georgia diretti a
Erevan, in Armenia, da dove con un volo militare raggiungeranno l' Italia. Lo riferiscono all'Ansa fonti della Farnesina, aggiungendo che i connazionali e gli altri cittadini europei dovrebbero arrivare a Roma già domani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.