Roma - Nel prossimo Consiglio europeo, l'Italia proporrà un’iniziativa navale mediterranea congiunta tra Ue e Nato per "assicurare il rispetto delle sanzioni internazionali già decise, soprattutto per quanto riguarda l’embargo delle armi". La proposta è stata illustrata dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, secondo il quale è necessario"evitare che vi siano due operazioni distinte", una della Nato e una europea, che non siano coordinate tra loro, come è successo per le missioni contro la pirateria. Frattini ha espresso la sua opinione sulla sulla creazione di una no-fly zone: "Non è un videogioco. Si tratta di una misura di grande delicatezza" per le sue implicazioni militari. Il ministro ha sottolineato però la necessità di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che dia mandato alla Nato e all’Unione Europea e ha affermato la necessità del coinvolgimento della "Lega Araba che ha già espresso la sua non contrarietà" insieme a quello dell’Unione Africana.
Gheddafi interlocutore non plausibile Il ministro ha poi ribadito la posizione dell'Italia nei confronti del raìs: "Da tutte le organizzazioni internazionali c’è l’impossibilità di considerare il regime di Tripoli e il suo capo un interlocutore plausibile dopo ciò che è accaduto. C’è un isolamento del regime libico che forse per la prima volta ha unito Occidente e mondo arabo.
Siamo in una situazione in evoluzione, una situazione ormai di guerra civile. L’Italia ha preso contatti col Consiglio temporaneo nazionale di Bengasi. È emersa la volontà di questoorganismo a rifiutare un intervento militare di potenze straniere".
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