Il freddo non dà tregua. Scuole, case e uffici alzano il riscaldamento

Dal Comune via libera all’aumento delle temperature. Impianti accesi per due ore in più, e fino a venti gradi

Il freddo non dà tregua. Scuole, case e uffici alzano il riscaldamento

Stavolta i milanesi si sono potuti godere la prima nevicata della stagione un po’ più rilassati rispetto agli anni passati. I disagi sono stati piuttosto contenuti e il traffico non ha subìto particolari conseguenze. Svegliarsi con il Duomo, i parchi, i Navigli e le case imbiancate è stato un autentico spettacolo. Un po’ più difficoltosa la giornata ma, per lo meno, la neve ha contribuito ad abbassare il livello dello smog. Tanto che è stato sospeso il blocco delle auto diesel Euro 3, sia in città sia nei comuni dell’hinterland, «congelando» tutti i provvedimenti previsti dal protocollo per il miglioramento della qualità dell’aria.
Il Comune di Milano ha inoltre deciso che da oggi gli impianti di riscaldamento in tutti gli edifici potranno restare accesi due ore in più (14 anziché 12) con la possibilità di riportare la temperatura a 20 gradi (con due gradi di tolleranza). Chi esce di casa bardato fino ai denti per affrontare il gelo siberiano di questi giorni, per lo meno sa che al suo ritorno troverà la casa più calda del solito. Non si bada a spese nemmeno nelle scuole, dove il riscaldamento rimarrà acceso 24 ore al giorno, anche nel fine settimana. La temperatura sarà mantenuta a 22 gradi (con una tolleranza di un grado) nei nidi, e a 20 (con un grado di tolleranza) nelle scuole materne, elementari e medie. Nelle palestre la temperatura sarà a 17 gradi (un grado di tolleranza). Il provvedimento riguarda 672 istituti: 250 materne, elementari e medie statali, 174 materne comunali, 100 nidi comunali, 148 nidi privati accreditati. «Abbiamo adottato questo provvedimento - ha spiegato la vicesindaco e assessore all'Educazione Maria Grazia Guida - per assicurare ai bambini temperature adeguate. Il disagio si amplifica al lunedì, quando le caldaie vengono riaccese dopo due giorni di stop. Per questo abbiamo chiesto agli uffici tecnici e ad A2A di adoperarsi per mantenere costante il livello del caldo all'interno delle scuole».
La vera sfida di quest’anno non è la quantità di neve (poco più di 4 centimetri) ma il ghiaccio. Le precipitazioni non sono state abbondanti ma la Protezione civile della Regione Lombardia sprona gli enti locali e i gestori delle arterie stradali a tener sotto controllo la situazione per evitare che il manto nevoso si trasformi in una lastra di ghiaccio. L’Aci invece si appella al buon senso degli automobilisti eli sprona ad essere prudenti perché «con la neve fresca in terra lo spazio della frenata aumenta del 50%».
Funziona il piano anti freddo messo a punto dal Comune, che ha voluto aprire (e riscaldare) i mezzanini della metropolitana in stazione Centrale per dare un rifugio ai clochard e a chi vive per strada. Martedì notte sono stati circa una cinquantina i barboni che hanno approfittato dell’occasione e si sono fatti assistere anche con pasti e bevande calde. E l’assistenza diventa anche un’occasione per conoscere i senza tetto che solitamente rifiutano gli aiuti, per avvicinarli e conquistare poco a poco la loro fiducia. Settanta milanesi hanno chiamato i centralini della Protezione civile per segnalare casi di persone che dormivano all’aperto. «Abbiamo aumentato del 25% la disponibilità dei posti letto per chi è senza casa - spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino - Sono 1.150 distribuiti nelle strutture del privato sociale e del Comune come il nuovo via Barzaghi».

In azione anche la Croce Rossa provinciale di Milano che ha messo in pratica il progetto «La Cri per i clochard» e ha rinforzato le 4 unità di strada (a Milano, Bresso, Opera e Sesto San Giovanni, integrate da volontari di San Donato, Paderno Dugnano e Brugherio), che ogni notte dell’anno distribuiscono generi di conforto o vestiti.
MaS

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