Una «torta» di cartone che sprigiona fasci di luce rossa, bianca e blu. Non cè niente di meglio che salutare l'arrivo del nuovo anno con un «French Kiss»: il consiglio arriva dalla storica bottega milanese di Bob Caselli, il «santuario» del botto dove ieri è stata una processione continua di clienti. «Questanno mi voglio rovinare», assicura Marco, 23 anni, mentre aspetta il conto del suo «secondo cenone di Capodanno»: si comincia con «Venere», l'antipasto, che scalda gli animi con qualche scia colorata; poi i primi, un bis di «Fiori di Budda» (una scatoletta di 36 lanci che a 15 metri esplodono in colpi e fiori di fuoco) e per finire il piatto forte, il vulcano «Shanghai», con 100 esplosioni. «Cè da perdere la testa - ammettono Daniele e Claudio mentre aspettano il loro turno -. Qui è meglio venirci con le idee chiare, altrimenti si esce in mutande. Noi non spenderemo più di trenta euro». Poi però la tentazione di stupire moglie e fidanzata con il brivido dellesplosione vince sul prezzo, e i due amici escono dal negozio con cento euro in meno nel portafogli.
«Il prodotto che va per la maggiore - spiegano i commessi - è il Lilli Magnolia, perché ha molte pezzature e va dai 20 ai 150 euro». Come il «French Kiss» e l«Alpino», si tratta di una cosiddetta «torta», scatola con gruppi di mortaretti a unica accensione. «Sono sicuri e lo spettacolo è assicurato», dice il titolare Max Caselli. La durata, come tutti i piaceri forti, è limitata, due minuti massimo. Sono passati però gli anni doro del botto: «Sono tutti più attenti alla spesa». In compenso, sono scomparsi anche i botti illegali: a Milano questanno ne sono circolati davvero pochi.
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