Quando nel 2003, Uri Caine cominciò a suonare anche con Paolo Fresu, fondando un duo di pianoforte e tromba piuttosto insolito, molti pensarono che il pianista di Philadelphia avesse escogitato un altro modo per legarsi sempre di più allItalia, da lui scelta come seconda patria (non dimentichiamo che in quellanno Caine fu nominato - purtroppo per una sola stagione - direttore della Biennale Musica di Venezia). Ma poi vennero i concerti, e ci volle poco a capire che i due si intendevano a meraviglia. La trasversalità di Caine, fatta di jazz, di klezmer e di interventi temerari su alcuni dei maggiori autori europei del passato - Mahler, Wagner, Schumann, Beethoven, Bach e Verdi - si coniugava bene con la complessità del virtuoso sardo, consapevole del jazz contemporaneo, della tradizione classica europea e della musica millenaria della sua terra. Ora arriva nei negozi il loro primo cd bellissimo, nel quale i due solisti gareggiano su un piano di perfetta parità, rinunciando ciascuno a qualcosa di sé per creare la personalità autonoma del duo.
Suonano standard, composizioni proprie, frammenti arguti, onorano Porgy and Bess di Gershwin, Fellini, Mina, e Monk e Davis con i loro stili.Uri Caine & Paolo Fresu Things (Blue Note)
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