Frutta e verdura venduti sotto casa a prezzo di costo, senza scopo di lucro. È la ricetta di Assoconsumatori contro il caro-alimenti (soprattutto pane, pasta e latte) che, pochi giorni fa, è sfociato in un inedito sciopero dei consumi. Lidea è conservare una parte dei beni di prima necessità distribuiti nei mercati comunali e venderli in alcune piazze della città a prezzi «politici». Il progetto potrebbe presto trasformarsi in una proposta concreta. «Lintenzione - spiega Alessandro Miano di Assoconsumatori - è chiedere al Comune di destinare alla popolazione meno abbiente alimenti a costi ribassati».
Destinataria della proposta è, in particolare, Sogemi, la società che gestisce i mercati comunali e lOrtomercato. «Fino a 15 anni fa - continua Miano - la Sogemi organizzava vendite dirette senza scopo di lucro in alcuni giorni prestabiliti. Se ritornassimo al passato potremmo far capire ai consumatori che, spesso, i commercianti sotto casa impongono prezzi esagerati dai quali è opportuno difendersi». In realtà, la proposta non è affatto inedita. Sogemi e Comune, infatti, sono sempre stati sensibili alle tasche dei cittadini in difficoltà.
«Ogni sabato mattina - spiega Roberto Predolin, presidente di Sogemi - lOrtomercato apre i suoi cancelli alla città. Frutta, verdura e pesce sono distribuiti a prezzi più bassi. Questo succede ogni settimana, dalle 9 alle 12. Lunico problema è costituito dalle quantità, visto che è necessario acquistare intere cassette di prodotti. Ma per superarlo basta mettersi daccordo e dividere gli alimenti fra più famiglie». Inoltre, continua Predolin, «quando sono stato assessore alle Attività produttive ho stretto un accordo con i grossisti per distribuire generi alimentari a prezzi bassi nei quartieri più disagiati. I proventi erano destinati ai City Angels». Insomma, la proposta non sarebbe inedita, ma desta comunque linteresse degli amministratori. «Sono disponibile a un incontro con Assoconsumatori - assicura Predolin - per verificare la possibilità di gestire, daccordo con i grossisti, una vendita speciale in zone estremamente povere della città». Da oggi, quindi, si apre il dialogo. Che coinvolge anche Palazzo Marino. Disponibile anchesso a discutere la proposta. «Va bene parlarne - afferma lassessore comunale alle Attività produttive Tiziana Maiolo -, ma devono essere daccordo tutti i soggetti coinvolti, addetti ai mercati comunali in testa. Vendere alimenti nelle piazze al prezzo di costo rischia, infatti, di rappresentare una forma sleale di concorrenza, soprattutto se avviene ogni settimana».
Lattenzione va, comunque, focalizzata sugli anziani e sulle famiglie numerose.
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