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Fuga dalla città: mutui agevolati per far rientrare giovani e famiglie

Patto fra banche e Comune: nove aree saranno messe a disposizione per creare residenze da vendere o affittare a prezzi «politici»

Un patto contro la fuga dalla città. Ogni anno sono circa trentamila le giovani coppie che si trasferiscono a vivere nell’hinterland. Tradotto: la città invecchia. Per tentare di invertire la tendenza, ieri l’assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli ha proposto ai rappresentanti di una trentina di banche o istituti di credito che hanno «base» sul territorio - da Fondazione Cariplo a Intesa San Paolo, Carlyle, Unicredit, Barclays Bank, Bnl o Lazard - di allearsi con il Comune per frenare l’esodo di giovani coppie, studenti e famiglie numerose che, pur facendo parte del cosiddetto ceto medio, non riescono a mantenersi in città pagando mutuo o affitto ai prezzi di mercato. Masseroli ha spiegato in sintesi la ricetta. Con il nuovo piano di governo del territorio (che sarà approvato in giunta entro il marzo 2008), Palazzo Marino è pronto a concedere gratis in diritto di superficie per novant’anni nove aree - in via Idro, Rizzoli, Fratelli Zoia, Merezzate, Ponte Lambro, Tre Castelli, Voltri, De Finetti e Chiesa Rossa, per un totale di circa 236mila metri quadrati - a società private che realizzino alloggi a canone moderato, ossia a prezzi di acquisto o affitto più bassi di quelli di mercato. Non si tratterà di nuovi quartieri popolari: solo una quota degli appartamenti sarà destinata a categorie disagiate, perché obiettivo del Comune è di creare aree in cui sia garantito il mix sociale. «Diciamo basta con i vecchi quartieri popolari», assicura Masseroli. Che in prospettiva intende «rigenerare» su questo modello anche aree come lo Stadera o San Siro, dove si sono creati dei veri e propri ghetti.
Alle banche, spiega l’assessore, «chiediamo un doppio impegno». In un primo tempo, «dovranno garantire agli operatori disposti a impegnarsi nei progetti di housing sociale su queste nove aree un accesso al credito a condizioni vantaggiose». In secondo luogo, «dovranno offrire mutui agevolati alle giovani coppie, studenti o famiglie numerose che intendono acquistare un alloggio. Ma anche gli affitti saranno a canoni agevolati».
Il problema è noto. A Milano il costo della casa è schizzato verso l’alto, «anche le famiglie medie - ammette Masseroli - si trovano in difficoltà e alla lunga scelgono di trasferirsi nell’hinterland. Ma per avere il polso esatto della situazione e mettere a disposizione gli aiuti più adeguati, chiediamo alle banche di metterci a disposizione i dati statistici relativi ai mutui, per creare un osservatorio e studiare meglio il fenomeno. Se la città invecchia anche le banche ne risentiranno, per questo chiediamo il loro contributo». L’appello è stato già raccolto: l’Abi, associazione bancaria italiana, è disponibile a studiare entro le prossime settimane un protocollo d’intesa con il Comune.


Le banche sono state coinvolte infine nella proposta di creare una Fondazione Urban Center, per promuovere anche all’estero i progetti urbanistici che trasformeranno nei prossimi anni Milano, dalle torri di Citylife alla Città della moda in Garibaldi-Repubblica. Un modo anche per attrarre dei potenziali investitori. «Le sole risorse dell’amministrazione - spiega Masseroli - non bastano per un piano di comunicazione così ad ampio raggio».

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