La polizia di frontiera dellaeroporto di Malpensa ha arrestato tre ungheresi per furto di oggetti pregiati commessi in boutique e gioiellerie di vari scali europei tra Klagenfurt e Vienna in Austria, Hannover, Brema e Francoforte in Germania. Le indagini erano partite in seguito a un furto in un notissimo negozio di gioielleria e di articoli per scrittura commesso dai tre allinterno della zona transiti dellarea sterile dello scalo lombardo (duty free).
In base alla ricostruzione della polizia, i tre complici si spostavano sempre separatamente. Il modus operandi era dei più classici: lei, accompagnata da uno dei complici, entrava fingendosi cliente e - approfittando anche del suo bellaspetto fisico - distraeva commessi e commesse, sempre solerti nel cercarle i prodotti di maggior pregio e accontentare le sue richieste. Il secondo uomo, che entrava separatamente, ne approfittava per aprire le vetrinette chiuse a chiave usando un passepartout e facendo sparire quanto di valore poteva.
A tradire il terzetto proprio la particolarissima bellezza della donna rimasta ben impressa nella mente delle vittime. Facendo passare tutte le immagini delle telecamere di sicurezza degli scali aeroportuali situati nelle zone dove sono avvenuti i colpi, quindi, sono stati individuati i tre «passeggeri ungheresi» (riconosciuti, fra laltro, dal tassista che dopo il blitz a Malpensa li aveva accompagnati alla stazione Centrale.
Con un lavoro dinchiesta certosino gli investigatori hanno rintracciato prima la donna, sposata con un facoltoso italiano, dal quale pare stia separandosi e solita frequentare la zona della Versilia. I suoi due complici, pur avendo la residenza in Ungheria, si spostavano continuamente per lEuropa e si recavano spesso qui in Italia, dove erano già stati controllati in occasioni generiche.
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