Fiera Milano

"Un futuro da multinazionale al servizio delle imprese italiane"

Enrico Pazzali, amministratore delegato di Fiera Milano: "Avanti tutta con la strategia di internazionalizzazione. L'obbiettivo: sostenere con i nostri servizi il made in Italy nel mondo e portare il mondo del business a Milano"

"Un futuro da multinazionale al servizio delle imprese italiane"

La grande macchina espositiva di Fiera di Milano non si ferma. Hanno chiuso da pochi giorni Ipack-Ima, salone internazionale del packaging, e tre appuntamenti canonici della filiera Moda: Micam (calzature di alta gamma), Mipel (pelletteria) e Mifur (pellicceria). E già è alle porte, dal 27 al 30 marzo MCE – Mostra Convegno Expocomfort, manifestazione biennale leader mondiale per l’impiantistica civile, industriale, climatizzazione, energie rinnovabili. Poi sarà la volta del Salone internazionale del mobile (I Saloni). E ancora della triennale internazionale Plast (macchine per la lavorazione delle plastiche).

Imprese grandi e piccole, buyers e visitatori professionali dall’Italia e dal mondo, con il made in Italy in primo piano in tutte le sue declinazioni ed eccellenze. Fiera Milano è questo: un sistema al servizio dell’economia italiana, un gruppo attivo in tutti i segmenti della catena espositiva e congressuale, che fa business facendo crescere il business di chi espone. Equazione semplice ma determinante, per spiegare l’importanza del gruppo milanese, una delle maggiori realtà fieristiche al mondo e  la prima in Europa per superfici nette realizzate da mostre internazionali. "Ambasciatrice" e promoter del made in Italy nel mondo.

"Non c’è dubbio, la fiera è uno strumento di politica industriale dei settori produttivi del Paese. Quando un settore è forte, c’è una fiera forte accanto" dice l’amministratore delegato di Fiera Milano Enrico Pazzali. "Lo dimostra con chiarezza il caso del mobile, dove l’Italia è leader e dove abbiamo, proprio a Fiera Milano, il più importante Salone del mondo. Lo dimostra, ma al contrario, il caso dell’alimentare, dove di nuovo l’Italia è leader, ma poiché il comparto non può contare su una fiera di levatura davvero internazionale, non riesce a esprimere qui tutte le sue formidabili capacità di attrazione e per fare business globale va a Colonia o a Parigi". Continua Enrico Pazzali: "In questo business esistono ormai due livelli di gioco: quello globale e quello nazionale/locale. E' il momento di decidere dove collocarsi, quale deve essere il livello dell’incontro fra domanda e offerta che si vuole realizzare. Fiera Milano è da sempre nella prima categoria, è nel Dna della sua lunga storia. Per questo svolge un ruolo importante nel sistema Paese. La nostra strategia è di crescere ancora e internazionalizzarci. Sostenere con i nostri servizi il made in Italy nel mondo e portare il mondo del business a Milano: con oltre 1,5 milioni di visitatori professionali l’anno oggi, ma sempre di più in futuro".

La strategia di internazionalizzare è uno dei cardini della crescita di Fiera Milano che ha messo in campo diverse importanti iniziative. Di recente Fiera Milano e Camera di Commercio di Milano hanno dato vita a MieMilan International Exhibitions, con base a Parigi, nuovo braccio commerciale incaricato di promuovere e vendere le mostre milanesi in Francia-Belgio,Spagna-Portogallo,Turchia, Stati Uniti-Canada.

"Mie è una parte integrante della nostra strategia all’estero che si sviluppa sue due fronti: la costituzione di unità operative che presidino direttamenti grandi Paesi extra-europei in crescita come Cina, India, Brasile e Russia; l’attrazione di un flusso crescente di espositori e operatori esteri alle mostre milanesi".

L’internazionalizzazione ha ormai da tempo assunto la dimensione di priorità strategica, da quando nel 2008 è nata la joint venture con la Fiera tedesca di Hannover per lo sviluppo del business fieristico nei Paesi Bric. Fino al 2007 Fiera Milano non faceva manifestazioni all’estero. Nel 2012 ne farà una quarantina. Si è saldamente insediata in Cina e India (dove sta sviluppando un ambizioso progetto), in Brasile, dove ha acquisito un importante operatore espositivo (Cipa FM), in Russia. Ora comincia ad esportare le proprie manifestazioni di punta: Macef, Host e Tuttofood. "Ma vogliamo allargare le nostre iniziative in altri Paesi, a cominciare dagli Stati Uniti. Iniziative che assumono ancora più importanza – spiega Pazzali – in un momento in cui occorre dare il massimo impegno all'export e le nostre imprese cercano nuove opportunità, anche se da parte di molti c'è cautela ad investire. Lunedì si riunirà il Cda per approvare il bilancio – dice l'ad Pazzali -, un bilancio che raccoglie i frutti della profonda azione di riorganizzazione e rilancio degli ultimi tre esercizi, malgrado le diffuse criticità economiche del 2011.Per quanto riguarda il 2012, siamo partiti con una flessione dei visitatori italiani. Ma l'estero tiene. E questo è un segnale chiaro di che cosa dobbiamo fare".

Il cammino intrapreso sta insomma dando i suoi frutti. "L'obiettivo del 2012 è continuare il percorso avviato, un percorso di crescita favorito da un calendario che vede il ritorno di importanti saloni internazionali a cadenza biennale e triennale. E con una carta in più da giocare, il MiCo: il centro congressi più grande d’Europa entrato in attività lo scorso maggio e voluto, ricorda l’ad, "con lungimiranza dalla nostra controllante Fondazione Fiera Milano: ora possiamo giocare a Milano l’importante partita della grande congressistica, confrontandoci ad armi pari con i più agguerriti concorrenti internazionali".

Ma Enrico Pazzali guarda avanti: "Dobbiamo diventare una multinazionale  delle fiere. Il mio sogno? Che Fiera Milano nel giro dei prossimi tre o quattro anni possa realizzare un fatturato al quale la componente interna e quella estera contribuiscano in misura quasi eguale". Poi lancia uno slogan alle imprese: "Se vuoi crescere vieni in Fiera Milano e con Fiera Milano vai nel mondo…".

  Già, perchè quella Vela simbolo architettonico di Fiera Milano ha preso il largo.

 

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