Il futuro re? Ha già una squadra di calcio...

di Gaia Cesare

A 48 ore di vita era già sulle pagine di tutti i giornali del mondo, «re» della Rete che su di lui ha prodotto 25.300 tweet al minuto. A quattro settimane è diventato membro del club calcio di Sarajevo. A otto aveva prodotto un giro d'affari da oltre 240 milioni di sterline - tra tazze di tè e gadget vari a lui dedicati - e svettava nella lista delle mille persone più influenti di Londra. Aveva ancora in testa solo qualche capello quando ha battuto il primo ministro David Cameron e poteva vantarsi di aver ricevuto in regalo (la simpatica idea è del governo australiano) un cucciolo di coccodrillo a cui era stato dedicato il suo nome. Quel 22 luglio 2013, giorno di nascita di «Sua Altezza reale George Alexander Louis di Cambridge», il mondo ha conosciuto all'improvviso lo sconosciuto che sconosciuto non è mai stato, il primogenito dei duchi di Cambridge Kate e William ed erede al trono d'Inghilterra, cioè futuro re. Talmente noto, ancora prima di venire al mondo, da aver spinto molte coppie britanniche a concepire un baby-George anche loro: così il 2013 è diventato per gli inglesi anche l'anno del baby-boom, con un record di 813.200 nascite, numeri che non si vedevano da quarant'anni.
Fino a cinque mesi fa il principino George non c'era e invece ora, all'improvviso, sappiamo tutto di lui. Sappiamo che nella pancia della mamma gustava il sapore del curry che Kate mangiava per stimolare il travaglio. Sappiamo che «è un monello» - e se lo dice papà! - a cui non piace troppo dormire. Sappiamo che il 23 ottobre è stato battezzato alla Chapel Royal di St James's Palace, in una cerimonia privata, che i suoi padrini erano sette e non erano sovrani o principesse come avvenuto per il padre William. Sappiamo che per l'occasione - prima volta nella storia - la Zecca britannica gli ha dedicato monete commemorative in argento e oro. Sappiamo che la sua tata si chiama Jessie Webb, che ha 71 anni, che ha già cresciuto il papà e lo zio Harry e che ama riempire i frigoriferi del palazzo con salsicce, bacon, torte e dolci. Sappiamo che a immortalarlo nel primo scatto di famiglia non è stato un noto fotografo ma il nonno materno Michael Middleton. Sappiamo insomma che i suoi genitori si sforzano parecchio di regalargli e regalarsi una vita quasi normale ma che lui, il piccolo George, una vita normale è praticamente impossibile che la conduca, al massimo avrà una vita normale sotto i riflettori del mondo.
Ed ecco che all'improvviso del piccolo George non conosciamo solo presente e passato ma anche futuro. Sappiamo per esempio che studierà a Eton e che a Balmoral, nella tenuta dei reali in Scozia, avrà un giardino, da calpestare quando sarà sovrano, creato per lui apposta da nonno Carlo. Nel frattempo, dovessero mai mancare particolari sulla vita privata del futuro re, abbiamo imparato a conoscere tutto di mamma e papà (e quindi ancora anche un po' di lui). Sappiamo per esempio che si sono concessi un'uscita per la prima sul film di Mandela.

E che il piccolo George è rimasto in casa con la babysitter anche per la serata al National History Museum per un documentario sui dinosauri. Niente a che fare con l'altro George di successo, quello della celebre Peppa Pig. Lui i dinosauri non se li sarebbe persi per nessuna ragione al mondo.

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