Marcello Viaggio
Qualcosa si muove sul fronte del Museo del Giocattolo. E proprio Il Giornale potrebbe, chissà, contribuire a risolvere la faccenda. Ricordate la storia dei preziosi balocchi acquistati a peso doro dal Comune di Roma da un colezionista di Perugia e che da tre anni sono chiusi (sempre a spese del Campidoglio) in un magazzino nel capoluogo umbro? Ebbene, a seguito dellarticolo da noi pubblicato lo scorso 7 ottobre sulledizione nazionale, una delle più importanti gallerie del giocattolo dEuropa ha scritto al nostro quotidiano per saperne di più: se Roma vende, a noi interessa. E lassessore comunale alla Cultura Croppi di rimando: magari.
Ecco lantefatto. Nel 2005 il sindaco Veltroni decide che Roma ha assolutamente bisogno di un Museo del Gioco e dei Giocattoli e compra la collezione di giocattoli antichi dalla Leonardo Servadio srl di Perugia, pagandoli in blocco 5 milioni e 400mila euro. Si tratta di diecimila pezzi. Nelle intenzioni la mostra dovrebbe andare a finire nelle antiche Scuderie Reali, a Villa Ada. Il costo è di altri 8 milioni e 200mila euro per la ristrutturazione degli edifici e lallestimento del museo. Le Scuderie Reali però in questi tre anni sono rimaste così come erano, e tutto è finito nel dimenticatoio. Meno le spese di custodia dei giocattoli, da tre anni imballati nei magazzini di Perugia. Il deposito costa al Comune 116mila euro allanno per spese di magazzinaggio, assicurazione, manutenzione ordinaria e straordinaria, luce, acqua, stipendio del custode e casa del custode. Una sfilza-record di spese. Senza contare i soldi pagati a una cooperativa per portare a termine l«affare» (si fa per dire), soldi di cui si ignora lammontare.
Appena giunto a conoscenza della cosa, il nuovo assessore alla cultura del Comune di Roma, Umberto Croppi, si è sfogato: «Il museo non si farà mai, non ha senso. I giochi? Li metteremo allasta o troveremo un modo per recuperare i soldi».
La vicenda è giunta sotto gli occhi della Principessa Bona Borromeo, proprietaria del Museo della Bambola e del Giocattolo, situato nella storica Rocca Borromeo, ad Angera, sul Lago Maggiore. «Il nostro museo è attualmente il più importante in Europa per rarità è vastità delle collezioni esposte», ha scritto a Il Giornale il curatore della galleria: «Il Museo fa parte del grande patrimonio monumentale-artistico della famiglia Borromeo-Arese. Parlando con la proprietà, ci siamo domandati come essere informati delleventuale vendita della raccolta romana. Saremmo interessati allacquisto di alcuni pezzi per integrare le nostre collezioni».
Messa così, la cosa promette, insomma, sviluppi davvero interessanti. Il Campidoglio potrebbe rendere meno grave la perdita economica e smettere di spender soldi per far la guardia a bambile e trenini. Abbiamo raggiunto telefonicamente Croppi per dargli la bella notizia. «Magari», ha sospirato lassessore, appena ha saputo che qualcuno si è fatto avanti dal Nord Italia: «La collezione ci costa pure una bella cifra allanno. Non so come si imposterà la cosa dal punto di vista amministrativo, ma di sicuro le forme le troviamo...».
Ma delliniziativa di comprare una collezione di giochi e poi lasciarli là, tre anni a Perugia, che ne pensa?
«Una follia, come quasi tutto quello che nella giunta Veltroni hanno fatto in questi anni».
E le Scuderie Reali?
«Sono rimaste nel degrado. Loro avevano in mente un progetto di restauro molto invasivo per ospitare i giocattoli, un progetto anche molto costoso (abbiamo visto le cifre e confermiamo, ndr).
Ma farà un sopralluogo a Villa Ada?
«Certo, andrò molto presto a vedere la situazione degli edifici storici».
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