Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le gare tra cercatori premiano solo la velocità, misurata a cronometro, con cui i concorrenti riescono a trovare il prezioso metallo. Infatti le scaglie d'oro vengono preventivamente poste dagli organizzatori nei secchi a disposizione di ogni partecipante, dove restano nascoste tra sabbia e ghiaia.
«Ogni cercatore - dice Mauri - ha un secchio colmo e una vasca di plastica in cui lavare e setacciare il materiale. Vince - prosegue il vicecampione del mondo - chi impiega il minor tempo a trovare tutte le scaglie e a riporle in fialetta. Ogni scaglia persa, fa scattare una penalità di tre minuti». La ricerca è difficile e faticosa: di solito in un secchio con 20 chili di terriccio vengono nascoste da quattro a 12 scagliette d'oro con un diametro massimo di due millimetri circa. Agli scorsi campionati mondiali di Navelgas, Mauri ha trovato tutte le scaglie in due minuti netti piazzandosi al secondo posto.
Il primo classificato, lolandese Sam Sosef, ci aveva messo solo un minuto e 38 secondi.
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