da Milano
«Vorremmo rafforzare la nostra presenza in Libia, in particolare nel gas che a nostro parere ha eccellenti prospettive». Lintenzione è quella dellamministratore delegato dellEni Paolo Scaroni, a proposito degli sviluppi nel Paese nordafricano. «La settimana scorsa ho incontrato Saif Gheddafi», ha rilevato Scaroni, aggiungendo che nellambito di un ampliamento della propria presenza in Libia lEni sarebbe pronta a partecipare a un eventuale programma della Farnesina per la costruzione della strada litoranea di cui si parla da tempo. Il governo libico ha annunciato che nel mese di luglio avvierà lofferta per i diritti di esplorazione in 20 diverse aree del Paese. Una opportunità che consentirebbe allEni di diversificare ulteriormente le fonti di approvvigionamento. Interpellato poi a proposito degli sviluppi in Kazakistan, Scaroni ha indicato che il gruppo Eni non ha cambiato le proprie prospettive dopo la recente presa di posizione del governo locale sul raggiungimento degli obiettivi di produzione.
Le linee di azione restano sempre tre, ha spiegato lamministratore delegato del gruppo italiano. La prima è legata allavvio della produzione a partire dal terzo trimestre del 2010, la seconda riguarda investimenti per 18-19 miliardi di dollari e la terza riguarda per lappunto i livelli di produzione.
Scaroni si è mostrato a questo proposito ottimista: «È un giacimento gigante e si è rivelato ancora più gigantesco di quanto immaginassimo.
Gas, nel mirino di Eni cè la Libia
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