Prime conseguenze sulle forniture europee della guerra del gas tra Russia e Ucraina: Polonia, Ungheria, Romania e Bulgaria hanno accusato un calo dei rifornimenti del gas russo che transitano dallUcraina. La diminuzione non è tale da indurre allarmi, ma lUnione europea si prepara ad affrontare una crisi che vorrebbe veder risolta al più presto ma che potrebbe anche durare a lungo: domani i rappresentanti dei 27 ne discuteranno in una riunione straordinaria a Bruxelles.
Lo scambio di accuse tra Gazprom e lUcraina è proseguito anche ieri. Il colosso energetico russo, che ha interrotto le forniture allUcraina accusandola di non avere pagato i debiti pregressi, ha nuovamente accusato Kiev di rubare 35 milioni di metri cubi di metano al giorno destinato allEuropa. E il suo direttore ha annunciato un ricorso al tribunale dellarbitrato di Stoccolma per obbligare la compagnia ucraina Naftogaz ad assicurare il transito senza ostacoli del gas russo allEuropa attraverso il suo territorio. La Naftogaz ha ribadito di aver saldato tutti i debiti dellanno scorso, ha accusato Gazprom di ricatto e ha lanciato un avvertimento: «Se la crisi non sarà risolta, entro 10-15 giorni ci saranno seri problemi nel passaggio del combustibile verso lEuropa».
Sia la Russia che lUcraina hanno in corso unoffensiva diplomatica in Europa per spiegare le opposte ragioni. La presidenza ceca di turno della Ue venerdì ha incontrato a Praga la delegazione ucraina, mentre ieri si è intrattenuta con Medvedev.
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