Chiara Ennas
Quindici anni senza una casa, malato, cinquanta giorni di carcere per aver sottratto una piccola quantità di energia elettrica nel 1990. Questa la situazione di Gaetano Pantaleone, genovese, che sta scontando la pena nel carcere di Marassi, con grande indignazione di Gianni Plinio, capogruppo regionale di An, che, dopo la visita al carcere genovese, si scaglia contro una realtà paradossale di ingiustizia, arrivando a chiedere non solo le scuse, ma anche le dimissioni del sindaco di Genova Pericu e dellAssessore ai servizi sociali.
Quello di cui il Comune viene accusato è la propensione ad «assegnare alloggi popolari agli immigrati, e non già a sfortunati cittadini». Eppure i criteri di assegnazione delle case comunali parlano chiaro e, fra gli altri linvalidità, il reddito e una situazione abitativa di sfratto sono tra i più eloquenti. Inoltre ciò che impressiona Plinio è il fatto che non ci sia ragionevolezza nella commistione delle pene, dal momento che «mentre boss dello spaccio di droga e signori delle tangenti se la spassano allegramente, uno sfrattato malato viene sbattuto in galera per aver sottratto qualche chilovattore di energia elettrica». Il capogruppo di An ha già chiesto al prefetto Giuseppe Romano di intervenire, ripromettendosi di farlo anche in prima persona, cercando di capire come mai non si è pensato nellarco di questi quindici anni allassegnazione a Pantaleone di un alloggio popolare.
A questa invettiva si associa anche il deputato ligure di An Giorgio Bornacin, che ribadisce linaccettabilità del comportamento del Comune nella sua palese preferenza accordata a chi spesso cittadino non è.
Alle parole di Plinio e Bornacin si aggiungono anche quelle di Gianni Bernabò Brea, anchegli di An, che in una interpellanza al sindaco di Genova chiede che finalmente venga concessa a Pantaleone una casa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.