«È una vergogna». Nessun galateo istituzionale nelle parole di Carlo Masseroli. Forza Italia, sponda Palazzo Marino, presidente della commissione Bilancio e privatizzazioni.
Masseroli, la Provincia scala Serravalle. Unoperazione solo spregiudicata?
«No. Unoperazione irregolare. Gavio sè fatto ricco con i soldi pubblici. Vorrei capire bene cosa cè sotto».
E Penati?
«Penati, invece, fa limprenditore. Sempre con i soldi pubblici. E li sperpera».
Non siete invidiosi del suo colpo?
«Cè qualcosa di strano. Comè possibile che il Comune di Genova, in mano al centrosinistra, venda le azioni a 3 euro e Penati, uomo anche lui del centrosinistra, le comperi a 9?».
In Provincia Fi annuncia appello alla Corte dei conti.
«Mi auguro che la Corte dei conti verifichi bene. Due sono i casi: o a Palazzo Isimbardi cè unamministrazione superficiale della cosa pubblica, o ci sono responsabilità molto gravi».
Soluzione dellindovinello?
«Gavio ha realizzato plusvalenze da capogiro e Penati ha comperato azioni a prezzo altissimo buttando via soldi pubblici».
Penati dice di garantire il controllo pubblico della Serravalle.
«Quel controllo cera già grazie al patto con il Comune. Ma per Penati una società è in mano al pubblico solo quando è in mano ai Ds».
Un patto che non funziona granchè.
«Non lhanno mai rispettato. E con questo ultimo passaggio hanno fatto fuori il Comune che in tutti questi anni ha garantito la trasparenza della Serravalle».
Chi ha vinto?
«Con questo connubio con Penati oggi Gavio, nonostante scenda al 13 per cento, comanda più di prima. E insieme gestiranno lazienda. Penati ha già detto che gli concederà un posto nel consiglio di amministrazione».
E questo cosa significa?
«Che ora per lavorare con la Serravalle bisognerà baciare lanello al partito e al capo del partito. E che lufficio del personale si trasferisce alla Cgil».
Tanto interesse non garantisce una reale volontà di sviluppare la Serravalle?
«Assolutamente no.
Ora le azioni del Comune varranno molto meno.
«Non valgono più niente. Il patto di sindacato con Penati è stato un abbraccio mortale».