Gaz de France-Suez, Chirac offre al Belgio una golden share

da Milano

Il presidente francese Jacques Chirac ha promesso al Belgio una golden share nella società che sarà creata dal matrimonio tra Gaz de France e Suez. Alcuni quotidiani transalpini e belgi hanno riportato l’indiscrezione sottolineando che in questo modo il Belgio avrebbe un diritto di veto sulle decisioni del gruppo che controllerebbe la maggior società elettrica belga, ossia Electrabel. Intanto il dibattito parlamentare in Francia si concluderà alla Camera martedì prossimo con l’approvazione del progetto di legge che modifica la legge dell’agosto 2004 che impediva allo Stato di scendere sotto il 70% di Gdf. In compenso, però, lo Stato francese manterrà una golden share della sua stessa società. Scendendo sotto quella quota Gdf potrà portare a termine l’operazione con Suez creando una società del valore di 72 miliardi di euro grande abbastanza per competere sui mercati mondiali. Il quotidiano francese Le Figaro ha però sottolineato che la golden share offerta al Belgio potrebbe comportare alcuni problemi. Del resto la golden share ha una storia contrastata nell’Unione europea. L’Ue, infatti, da un punto di vista regolamentare difficilmente accetta che i governi possano esercitare il diritto di veto in una società tramite la golden share. Recentemente, comunque, proprio il Belgio ha vinto una causa presso la Corte di giustizia europea.

Il Tribunale di Bruxelles ha riconosciuto il diritto di poter detenere una golden share sulle società di utility. Anche l’Alta corte di giustizia ha recentemente affermato che le golden share sono legali se detenute dai singoli Stati per favorire l’interesse pubblico.

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