Gb, Brown: "Errori in Iraq" Gelo nei rapporti con Usa

Blair annuncia ufficialmente la candidatura del suo ministro delle Finanze alla guida del Labour. Apprezzamento di Condoleeza Rice: "Lavoreremo molto bene insieme". Brown raffredda l'entusiasmo: "Commessi sbagli a Bagdad"

Gb, Brown: "Errori in Iraq" 
Gelo nei rapporti con Usa

Londra - L’erede di Tony Blair Gordon Brown ha ricevuto oggi dal premier uscente una "investitura" ufficiale alla successione a Downing Street e ha guadagnato anche un riconoscimento dal segretario di Stato americano Condoleezza Rice, che lo ha identificato come interlocutore per la prosecuzione dei legami tra Usa e Regno Unito. Brown, ministro delle Finanze del governo Blair, e che da tempo aspira alla premiership, ha ricevuto un primo via libera ieri, quando il premier britannico ha annunciato di volersi dimettere il 27 giugno dopo 10 anni al governo.

Blair "Sono assolutamente lieto di dare il mio pieno appoggio a Gordon come prossimo leader del partito laburista e primo ministro e di sostenerlo pienamente", ha dichiarato Blair ai giornalisti. Brown è al momento l’unico candidato alla successione della leadership del partito laburista. Nessun altro candidato del partito ha infatti ottenuto l’appoggio di 45 deputati laburisti necessario per la candidatura.

Rice "Inghilterra e Stati Uniti saranno sempre grandi amici, e sono certa che lavoreremo molto, molto bene con Gordon Brown quando diventerà primo ministro", ha detto Condoleeza Rice alla radio della Bbc. "I legami con il primo ministro Tony Blair sono diventati più forti nei momenti più difficili: l’11 settembre, gli attacchi di Londra, la guerra in Afghanistan e in Iraq e la questione nordirlandese", ha aggiunto la rappresentante della politica estera Usa.

Gelo immediato Ma Gordon Brown raffredda subito i rapporti con gli Stati Uniti. Il candidato in pectore del Labour alle prossime elezioni inglesi esordisce con un giudizio severo sul conflitto iracheno.

"Ammetto che sono stati commessi degli errori a Bagdad" ha risposto quanto gli è stato chiesto se si sarebbe scusato per la campagna militare. Tuttavia, ha ribadito, la Gran Bretagna "manterrà gli impegni con il popolo iracheno" e proseguirà gli sforzi per portare la pace nel paese, "puntando sulla ricostruzione".

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