Il gelo di Washington: Bush non telefonerà a Mosca

New York. Un’ondata di critiche quasi unanime sullo svolgimento delle elezioni in Russia è arrivata ieri dalle cancellerie occidentali. Dopo le numerose denunce, molti governi hanno espresso la loro «preoccupazione» per il deficit democratico e chiesto a Mosca di far luce sulle accuse di brogli.
Il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, ha dichiarato che non intende telefonare al collega russo Vladimir Putin per congratularsi per la vittoria del suo partito, Russia Unita. «Ci sono state testimonianze di irregolarità nel voto, e abbiamo esortato i russi a fare controlli», ha affermato la portavoce della Casa Bianca, Dana Perino, spiegando che Bush ha espresso «preoccupazione» per possibili brogli nella consultazione. A chi le ha chiesto se il capo della Casa Bianca avesse intenzione di congratularsi con Putin, Perino ha risposto: «Ovviamente l’incarico del presidente Putin non era oggetto di consultazione elettorale, e per questo non lo chiamerà». Diverso invece l’atteggiamento della Francia: il presidente Nicolas Sarkozy ha telefonato a Putin per congratularsi con lui.


I rapporti tra Washington e Mosca si sono notevolmente raffreddati negli ultimi mesi, in particolar modo per l’avversione del Cremlino al progetto statunitense di realizzare uno scudo antimissile europeo in Polonia e Cecoslovacchia. Putin è contrario al piano Usa che considera una minaccia alla sicurezza nazionale e ha disposto l’uscita della Russia dal Trattato Cfe sulle forze convenzionali in Europa.

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