Generali prepara il colpo ma scivola in Borsa: tocca il minimo da 3 anni

da Milano

Generali accelera la campagna dell’Est Europa, dove potrebbe presto concludere una nuova operazione, ma in Borsa soffre le pene dell’inferno. Ieri il titolo ha chiuso a 25,2 euro, al minimo da tre anni a questa parte. Nell’ultimo mese, dopo aver dimostrato un’ottima tenuta di fronte alle turbolenze dei mercati, le azioni della compagnia triestina hanno ceduto quasi l’11 per cento.
Ieri la doccia fredda è arrivata da Morgan Stanley, che ha iniziato la copertura del titolo con un giudizio di «underweight», ossia sotto-pesare le azioni nei portafogli dei grandi investitori. Il prezzo obiettivo rimane alto, 29 euro, ma secondo gli analisti di Morgan Stanley, assai quotati sul mercato, il profilo di rischio poco aggressivo della compagnia triestina (che fino ad ora è stata peraltro anche la sua miglior difesa) rende il margine di recupero possibile del titolo nel prossimo futuro molto inferiore a quello dei concorrenti: 12% contro il 35% calcolato sulla media del mercato. Morgan Stanley sostiene inoltre che gli ambiziosi obiettivi del piano industriale, secondo il consenso del mercato, saranno difficilmente centrati per quanto riguarda il 2009. In ogni caso è certo che il titolo è stato bersagliato dalle vendite in questo ultimo mese. Come se molti investitori avessero deciso di «cambiare cavallo» in vista della ripresa dei mercati azionari.
Ieri, intanto, è durato tre ore un comitato esecutivo svoltosi a Milano e in agenda da tempo, per fare il punto sulla situazione del gruppo dopo la presentazione del piano triennale volto, fra l’altro, a cogliere opportunità di crescita nell’Est Europa. La ricognizione del comitato, a quanto si è appreso da fonti finanziarie, avrebbe individuato diverse possibilità di sviluppo, per acquisizioni o partnership, specie per quanto concerne la Russia, ma senza scartare altre ipotesi in quei Paesi dell’Est dove meno si avverte la crisi economica di questo periodo, come la Polonia e la Repubblica Ceca.

In particolare, sarebbero cinque o sei le possibilità a cui il gruppo di Antoine Bernheim guarda con grande attenzione. All’esame anche temi di ordinaria amministrazione in vista della chiusura nei prossimi giorni del primo semestre, che rappresenterà un importante banco di prova rispetto alle prospettive del titolo.

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