«Da gennaio traffico limitato a Chinatown»

I residenti fanno pressing ma i commercianti si oppongono

Intese trasversali per «chiudere» con il trasferimento di Chinatown nell’ex polo Alfa di Arese e dare piena attuazione alla delibera sulla Ztl e sicurezza, approvata dalla giunta nei mesi scorsi. Già lunedì dovrebbe essere discussa in consiglio comunale la mozione bipartisan che fissa scadenze utili a fare ordine in via Paolo Sarpi e dintorni. A firmarla, il capodelegazione della Lega Nord Matteo Salvini e l’ulivista Pierfrancesco Majorino. Il leghista riassume i contenuti della proposta: «Mettiamo alcuni paletti: al massimo tre mesi per la Ztl e acceleriamo il trasloco. La nostra è una proposta condivisa». E Majorino aggiunge: «Siamo pronti a cercare tutte le convergenze possibili per svegliare la giunta».
Maggioranza e opposizione restano comunque distanti. «Dopo gli annunci, le promesse e le rassicurazioni, il risultato è questo: l’amministrazione Moratti a Chinatown naviga a vista. È l’immobilismo del centrodestra, incapace di garantire equilibrio e convivenza civile nel quartiere». Affondo ad opera dei consiglieri di centrosinistra, ieri durante la commissione congiunta Sicurezza-Traffico.
Per il trasloco l’ultimo stop risale ad agosto, quando la comunità cinese recapita a Comune e Regione le schede del censimento sulle attività presenti nel distretto. Su 357 moduli attesi, ne vengono compilati soltanto 311. Di questi, 102 fanno capo a grossisti iscritti alla Camera di Commercio, 176 non sono identificabili per via di intestazione scorretta o altre incongruenze. Per nulla «limpida» la situazione degli occupati: i cinesi dichiarano 357 dipendenti, alle autorità risultano come minimo 700. Assoluta mancanza di trasparenza che spinge il Pirellone a fare marcia indietro fino a escludere «margini di trattativa».
Al Comune preme riprendere in mano la questione. Perciò il vicesindaco Riccardo De Corato parla di «operazione di portata storica». «Si tratta di spostare in altra sede qualcosa come 400 attività, cioè persone, merci, capitali. Serve tutto il tempo necessario - frena De Corato -. Stiamo ragionando con i rappresentanti consolari cinesi, sulla scorta della disponibilità al trasloco messa nero su bianco a fine maggio. Non sarà semplice, ma c’è impegno da entrambe le parti». Quindi ricorda «l’opera d’investigazione sulla malavita cinese svolta dalla polizia locale». A settembre sono stati scovati e messi i sigilli, nell’ordine, a un «centro massaggi» abusivo in via Aleardi, un negozio di giocattoli pericolosi per la salute dei bambini in via Rosmini (16mila i prodotti sequestrati), un ambulatorio medico clandestino in via Giordano Bruno che somministrava farmaci non a norma. L’elenco comprende tre arresti e otto denunce, 1.200 infrazioni al Codice della strada.
I residenti di «ViviSarpi» e il Consiglio di Zona 1, intanto, fanno pressing per l’area a traffico limitato a partire da gennaio 2008. E temono la riconversione del territorio dopo il trasferimento dei grossisti («Non succederà che vendono tutto agli arabi?»). Ma, attenzione, forti riserve sulla Ztl sono state espresse a più riprese dalle associazioni dei commercianti milanesi.
Angoli tutti ancora da smussare.

C’è un punto politico. Avverte il vicesindaco: «Le stesse forze che a Milano sollecitano il trasferimento dei cinesi, nei consigli comunali di Arese, Garbagnate e Rho si mettono di traverso. Così prendiamo in giro la gente».

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