(...) sono diventati molto più disciplinati. Il risultato? Prendono meno multe e il Comune, di conseguenza, «guadagna» meno. Devessere per questo motivo che dalle parti di Tursi hanno studiato un sistema ottimo per far quadrare di nuovo il bilancio: hanno dato unaggiustatina agli autovelox che (per carità, nel pieno rispetto della legge, diciamolo subito) sono stati abbassati in maniera sensibile.
Così accade che, mentre da sei, sette anni a questa parte chi percorreva la Sopraelevata - dove il limite massimo di velocità è di 60 chilometri allora - veniva colto in fallo per eccesso di velocità soltanto se il contachilometri arrivava a 85 allora, adesso la situazione è drasticamente cambiata. Infatti per prendersi una multa salata basta andare a 68 chilometri, soltanto otto in più del limite. Tutto legale, si può obiettare. Infatti la legge prevede che la tolleranza dellautovelox sia di 5 chilometri ogni cento, quindi se il limite è di 120 allora la tolleranza base è di sette chilometri. È vero. Inoltre per legge chi guida deve essere informato che in quel momento, sulla strada che sta percorrendo si sta facendo una rilevazione delleccesso di velocità. Tuttavia resta il fatto che lautomobilista tipo che - quasi come avesse il pilota automatico - va poco oltre il limite adesso corre forti rischi, e non può più contare su quella tolleranza più generosa a cui, magari inconsapevolmente, si era abituato.
Lintroito che gli automobilisti genovesi hanno garantito nel corso degli anni al Comune con le loro contravvenzioni è stato sempre alto: basti pensare che in una normale giornata di controlli in corso Europa o in via Adamoli, due delle altre zone dove sono posizionati gli autovelox, venivano elevati dagli 80 ai 90 verbali per eccesso di velocità e una quindicina di patenti venivano ritirate.
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