Giuseppe Lo Turco, anni 23. Catanese dorigine, genovese di residenza. In via Tolmezzo al civico 6, centro storico. È qui che ieri mattina i carabinieri del Ros su disposizioni della Procura di Perugia che ha smantellato un gruppo di militanti dellarea Fai/Fri, Federazione anarchica internazionale e Fronte Anarchico Informale, la stessa che ha rivendicato lattentato al manager di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, arrestano il ragazzo con laccusa di far parte di unassociazione eversiva con finalità terroristiche attraverso scritti, documenti e comunicati pubblicati su blog in internet. Altre quattro persone risultano indagate, si tratta di due uomini e due donne, tutti di giovane età e tutti residenti in centro. Dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata a scopi eversivi. E in mattinata vengono fatte altre perquisizioni in città.
I carabinieri al momento dellarresto precisano che su Lo Turco non ci sono al momento indizi che lascino ipotizzare un suo coinvolgimento nellattentato ad Adinolfi. Ma solo lesame del materiale sequestrato stabilirà gli eventuali collegamenti con lagguato del 7 maggio scorso.
Ma nellordinanza di custodia cautelare del tribunale di Perugia cè anche la rivendicazione dellattentato allad. Il gip Lidia brutti a pagina 159 dellordinanza scrive: «Non è inutile sottolineare che il simbolo stampato sulle rivendicazioni degli attentati del dicembre 2011 è il medesimo, ad eccezione degli acronimi Fai/Fri utilizzato per la rivendicazione dellattentato a mano armata ai danni dellamministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi». «Il documento - aggiunge il gip - è firmato da una nuova sigla federativa, Nucleo Olga FAI/FRI.
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