Cairo MontenotteUn disoccupato di 32 anni si è ucciso gettandosi dalla finestra di casa dopo aver ricevuto l'avviso di sfratto esecutivo entro domani. L'uomo era originario di Uscio e viveva a Cairo con il fratello, che riceveva la pensione di invalidità, e con la madre, pensionata. L'uomo si è lasciato cadere dal terzo piano di un palazzo di via Pighini. Il corpo è finito in un giardino. Per i carabinieri non vi sono responsabilità da parte di terzi. «È una tragedia - ha detto il sindaco di Cairo, Fulvio Briano -. L'uomo e la famiglia avevano mantenuto la residenza nel Genovese e per questo motivo il Comune aveva le mani legate perché possiamo aiutare solo chi è residente. La situazione è difficile anche per i cairesi. È un'emergenza sociale senza fine».
Si è venuto a sapere, intanto, che era di proprietà di un'amica dello zio del suicida l'alloggio dove da almeno tre anni viveva l'uomo con la madre e il fratello. Avevano ricevuto lo sfratto perché, secondo la proprietaria, da quando vivevano lì, nonostante avessero concordato l'uso gratuito, non pagavano le spese condominiali e le bollette. Per questo la donna aveva avviato una causa ordinaria per tornare in possesso dell' immobile visto anche che i tre avevano un appartamento di proprietà a Uscio. A gennaio il Tribunale di Savona ha condannato i tre inquilini all'immediato rilascio dell'alloggio, al pagamento alla proprietaria di 450 euro mensili a partire dal 1° settembre 2010, data dell'occupazione.
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