Probabilmente, serviva anche quello. Probabilmente, sono stati necessari pure i colpi di tosse, sempre più forti e insistenti, di chi era in chiesa quando il cardinale Bagnasco ha nominato il suo precedecessore Siri durante i funerali di don Gallo. Probabilmente, ci volevano persino i pugni chiusi in chiesa, l'omelia interrotta due volte dal canto di Bandiera rossa, le urla e gli insulti di no global, No Tav e centri sociali.
Probabilmente, come in un'ordalia, serviva tutto questo per fare giustizia di tutte le scemenze sul «cardinale Bagnasco comunista» e sul tentativo forzato di incasellare il nostro arcivescovo in una o nell'altra casellina del parlamentino dei prelati. Così come per fare giustizia delle incredibili accuse, sempre da parte del «partito della tosse», di quelli che hanno interrotto l'omelia, di aver firmato un ricordo di don Gallo «che sembrava preso da wikipedia». Ecco, su tutte, questa mi sembrava l'accusa più surreale. Perchè, se è vero che i ricordi funebri di Bagnasco spesso puntano più alla testa che alla pancia, è altrettanto vero che il passo linguistico del cardinale nelle cerimonie è sempre quello lì, come anche ad esempio ai funerali di Duccio Garrone.
Ad essere ancor più surreale, soprattutto, è (...)
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