(...) è totalmente inventato». Non solo, il putiferio che si è scatenato per quell'articolo ripreso dal sito ultraintegralista Pontifex.it ed esposto pubblicamente come una specie di autodafè per parrocchiani e parrocchiane di San Terenzo, «è andato molto al di là delle mie aspettative e al di là di quelle che non erano le mie intenzioni». Quindi questi saranno giorni di «riposo, calma e silenzio per riacquistare la dovuta serenità e armonia per poter riprendere poi il cammino da capo». Fine dell'intervista, senza alcuna traccia di quel «mea culpa» che nella mattinata aveva lasciato intendere un pentimento da parte del religioso per quella «imprudente provocazione». Niente da fare. Il prete spegne il microfono e si ritira nel suo appartamento nella casa di riposo Caratappi. Non prima però di aver avuto il tempo per insultare di nuovo la stampa e i giornalisti e di tornare all'attacco difendendo il suo gesto. Il volantino esposto «non era altro che un articolo di giornale», ripete il sacerdote chiedendosi se «ciò sia vietato», ribadendo che «è stato letto in maniera parziale» e che è «diritto di tutti manifestare le proprie opinioni». Epperò, la «guerra di Piero» non è certo vicina alla pace, né tantomeno ad una tregua. Gli interventi, le polemiche e le condanne che rimbalzano nel corso della giornata sono tanti e tali da spingere persino il Vaticano a rompere il silenzio e prendere posizione. Contro il loro don.
«Il vescolo della Spezia mi pare sia stato tempestivo e chiaro» afferma il capodiscatero della Santa Sede in un comunicato riferendosi alla decisione di Monsignor Luigi Ernesto Palletti di togliere immediatamente il volantino incriminato dalla bacheca della chiesa e di consigliare a don Corsi un momento di riflessione. «Sulla dignità della donna - ricorda il capodicastero -, particolarmente il magistero degli ultimi decenni non solo è chiaro, ma straordinario», Giovanni Paolo II nella sua Mulieris Dignitatem «sembra propendere in maniera quasi partigiana per la donna e per il suo genio. La questione femminile dunque non può essere banalizzara, richiede una riflessione molto, molto profonda», conclude monsignor Paglia.
Oggi le donne del movimento «Se non ora quando?» manifesteranno nella spiaggia di San Terenzo e alla loro protesta parteciperà anche l'amministrazione comunale di Lerici. Con il sindaco Marco Caluri in prima fila. «Il volantino affisso da don Corsi ci lascia sbigottiti e ci indigna profondamente - si legge in una nota del sindaco -. Le affermazioni riportate sono estremamente gravi non solo perché giustificano atti violenti contro le donne, ma sono molto pericolosi perché ne inducono all'istigazione e ledono profondamente la dignità femminile, la parità di genere conquistata con fatica in ambito lavorativo, familiare, politico, sociale e di tutto il vivere quotidiano».
Poi l'affondo finale: «Credo che a questo punto una riflessione sul ruolo di Sacerdote di don Corsi sarebbe quantomeno doverosa. La nostra comunità, sempre accogliente, è profondamente scossa e indignata». Intanto la bacheca nella parrocchia di San Terenzo è stata quasi completamente svuotata. Restano solo gli auguri in latino di don Corsi a Papa Ratzinger.
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