Il Comune annuncia l'istituzione del registro delle coppie di fatto e il cardinale Bagnasco tuona contro chi non capisce che «la famiglia non deve essere comparata con niente e nessuno», ma anzi semmai va difesa da «qualunque ostacolo, attentato e oscuramento». È uno scontro a distanza tra la Curia e la giunta Doria, che arriva appena un giorno dopo l'incontro tra il presidente della Cei e il sindaco per lo scambio degli auguri.
Bagnasco pronuncia parole chiare e inequivocabili nel corso dell'omelia in cattedrale per la messa per l'iniziativa «50 anni insieme» organizzata proprio dal Comune di Genova per le coppie sposate che quest'anno festeggiano 50 anni di nozze. E lo fa proprio mentre nelle prime panche di San Lorenzo siede con la fascia tricolore l'assessore Elena Fiorini, che in mattinata aveva annunciato l'intenzione di rendere operativo già nei primi giorni del gennaio il registro delle unioni di fatto. Il cardinale ha parlato di «forza della famiglia» come di «una risorsa enorme che non deve essere mai assolutamente intaccata, da niente e da nessuno» che «non deve essere oscurata e diminuita o comparata con niente e nessuno».
Il suo richiamo contro i tentativi di assimilare la famiglia ad altri tipi di unioni sembra davvero una risposta al progetto presentato poche ore prima dall'assessore, la quale aveva peraltro tenuto a precisare che «non si tratta di una possibilità offerta solo alle coppie gay». Il paragone con quanto già accaduto a Milano è infatti servito a Elena Fiorini per sottolineare come circa il 75 per cento delle coppie iscritte al registro lombardo siano eterosessuali.
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