(...) e deprecabili della storia italiana: in un paese civile qualunque condanna deve passare prima per un processo ed una sentenza. Nel caso in questione invece si preferì l'odio di massa ed un'esecuzione immediata (attribuita a Walter Audisio, il «Colonnello Valerio»), seguita poi dall'orripilante oltraggio alle salme, appunto in Piazzale Loreto.
Visto che il Pd si è sempre battuto per i diritti di tutti (detenuti compresi) e contro la pena di morte, fa particolarmente specie un riferimento ad un evento che dovrebbe essere lontano anni luce dall'etica, dalla morale e dai comportamenti da noi propugnati. Tutto ciò ovviamente a meno di non voler affermare che anche in tali campi debba esistere un «doppio binario», in virtù del quale vi siano soggetti di serie A verso i quali si debba tenere un determinato comportamento e soggetti di serie B verso i quali tutto sia lecito, compresa la caccia all'uomo (estremizzo, ma non tanto...).
Il secondo profilo di gravità sta nel contesto storico: oggi viviamo una crisi economico-sociale di particolare gravità, nell'alveo della quale sono nati movimenti populistici e di antipolitica (per nostra colpa, intesa come dei partiti della seconda repubblica) verbalmente molto violenti.
Alimentare la violenza verbale rischia di far oltrepassare il limite verso la violenza fisica, il che sarebbe drammatico.
Mi rendo conto che Munì probabilmente ha agito semplicemente con leggerezza, scrivendo un commento forte, ma destinato ad una cerchia ristretta di conoscenti (quante volte con amici capita ad ognuno di noi di pronunciare frasi o condanne estreme, senza che ciò però corrisponda ad una nostra reale volontà di fare): il problema è che facebook non è adatto a circoscrivere la comunicazione! Evidentemente la politica non conosce ancora bene gli strumenti tecnologici, ma questa non può e non deve essere un'esimente, semmai solo un'attenuante parziale.
Infine torno a quanto ho detto più volte nei miei interventi: non combattiamo una guerra contro i nostri avversari politici! Possiamo avere idee e ricette diverse per il Paese, ma tutti agiamo per il bene dello stesso. E in questi casi si ottiene assai più dal confronto pacato e dalla collaborazione, che dall'odio e dalla contrapposizione aprioristica ottusamente ideologici.
*tesoriere regionale del Pd
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