«Ci fu una riunione segreta per cambiare i documenti»

La falsificazione del bollettino di aggiornamento di monitoraggio dei fiumi durante l'emergenza sul Fereggiano secondo la procura sarebbe stata presa in una riunione riservata a tre. Riunione (utile a concordare quanto venne poi scritto sulla presenza di un volontario sul Fereggiano poco prima dell'onda di piena) che avvenne tra Roberto Gabutti (ma il suo legale Michele Ispodamia nega la partecipazione a simili riunioni), responsabile dei volontari di protezione civile, il disaster manager Sandro Gambelli e un suo collaboratore che ha raccontato tutto agli inquirenti. Al vertice segreto, che secondo quanto affermato da un testimone, durò il tempo necessario per apportare «modifiche concordate», non parteciparono «né Delponte, né Cha (che sono indagati ndr) e neppure Scidone», persone che presero invece parte a riunioni collegiali successive.
Quindi, secondo quanto affermato dal testimone, la riunione segreta vide la partecipazione solo dei due tecnici: Sandro Gambelli, dirigente comunale di protezione civile destinatario dell'unica custodia cautelare ai domiciliari e Roberto Gabutti, responsabile dei volontari di protezione civile che si trovavano a Genova durante l'alluvione, indagato in un'inchiesta stralcio, oltre alla terza persona che ha poi assunto il ruolo di testimone. «Ho falsificato il bollettino di aggiornamento del monitoraggio dei corpi idrici e l'ho fatto per tutelarmi» avrebbe detto al pm Roberto Gabutti, referente delle organizzazioni di Protezione civile presenti a Genova durante l'alluvione del 2011. Gabutti è indagato per il falso e per il favoreggiamento dei tre alti dirigenti comunali di Protezione civile Sandro Gambelli, Gianfranco Delponte e Pierpaolo Cha indagati, a loro volta, per falso e calunnia in una seconda tranche dell'indagine principale sulla esondazione del rio Fereggiano che, nel novembre 2011, causò sei morti.
Scidone da parte sua ha affermato di avere «la coscienza a posto» e si è detto «molto amareggiato» ma «assolutamente sereno sul piano della responsabilità personale. Il sindaco Marco Doria ha commentato l'inchiesta come di consueto su You Tube dicendo che «il Comune è un sistema dove lavorano 6 mila persone nella stragrande maggioranza dei casi con grande impegno e con grande dedizione - ha ribadito Doria -. In più sono un elemento essenziale per affrontare le emergenze».

Doria ha poi ribadito «la piena volontà del Comune di collaborare con la magistratura» e «l'impegno dell'amministrazione a portare avanti gli interventi strutturali indispensabili alla messa in sicurezza dei rivi e dei torrenti cittadini, a risanare un territorio ferito e per certi aspetti violentato dalla speculazione edilizia del secondo dopoguerra». Ieri ha anche nominato il nuovo dirigente ad interim del settore protezione civile: è Monica Bocchiardo, dirigente responsabile del settore servizi territoriali della polizia municipale.

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