(...) e di stimolo, molto profondo, come avviene in famiglia». E dopo aver fatto riferimento a questo momento di particolare difficoltà e di crisi che tantissime famiglie italiane sono costrette a vivere, un messaggio di speranza rivolto agli adulti perché imparino dallo stupore dei più piccoli. «L'invito agli adulti è di osservare i bambini che guardano il presepe perché loro hanno quegli atteggiamenti spontanei di stupore e di gioia che gli adulti, molte volte, si vergognano di manifestare - ha proseguito il cardinal Bagnasco -. La solitudine che accompagna la vita di ogni persona è innanzi tutto colmata, se la persona è credente, dalla presenza di Dio che nella grotta di Betlemme e nei nostri presepi si ripropone e si offre con tanta umiltà».
«L'invito - ha detto il porporato - è di sostare davanti al presepe delle nostre case, delle chiese, per risentire il calore di questa presenza» perché «nessuno è solo nel mondo». L'arcivescovo ha esortato i fedeli a «rinsaldare la compagnia tra gli uomini» per superare «le tante solitudini che ci sono, anche e soprattutto nella nostra città che sappiamo essere una città di persone avanti con gli anni».
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