2LAMAREZZA
Adesso guai a chi
si lamenta
Caro direttore, devo riscontrare ancora una volta che una parte della città di Genova ha voluto di nuovo votare lo squallore rappresentato da Claudio Burlando. Possibile che questi cittadini non si rendano conto che Genova sta morendo sotto tutti i punti di vista? Con rammarico e rabbia dico anche a chi non è andato a votare di avere poi il coraggio di non lamentarsi più. Quando cè la possibilità di cambiare è assurdo non farlo.
Vergogna, vergogna, vergogna!!!
Cordiali saluti
2LANALISI
Il diverso stile
tra vincitore e vinto
Egregio direttore, tutta la mia personale stima per la autenticamente democratica analisi della sconfitta di Sandro Biasotti. Da vecchio ultrasettantenne quale sono e da profondo conoscitore del territorio e della sua gente non temo di dirne però una nuda e cruda. Nelle riviere, meno abitate ma più lavorative, ha prevalso il centrodestra; nella città capoluogo e negli altri capoluoghi di provincia Imperia esclusa, dove per arretratezze ormai storiche prevalgono i pensionati mentre i giovani che hanno voglia di lavorare debbono emigrare più a nord, ha prevalso il centrosinistra.
C'è poi l'incredibile sparata di Burlando paragonandosi ai partigiani contro i tedeschi, non avendo conosciuto né gli uni né gli altri (almeno quelli di allora...). Meno male che a sinistra, nell'Idv c'è un professor Scialfa che stimo al cento per cento per il suo stile davvero democratico ed in forte percentuale per quello che sostiene. Temo però che abbia pochi imitatori soprattutto nel suo schieramento. Con i migliori saluti
Giovanni Pàstine
2LA REAZIONE
Anche il cielo
ha pianto subito
Caro direttore Lussana, non so nelle Regioni cosiddette «rosse» e in Puglia, ma qui da noi Madre Natura, appena sono venuti fuori i risultati delle elezioni amministrative ha manifestato il suo «sciuppun de futta» (ligure arcaico, sta per «scoppio irrefrenabile di collera») mandando giù un torrente d'acqua condito con fulmini e saette, che ha squassato per buona parte del pomeriggio la nostra innocente Regione. Si potrebbe obiettare che noi umani sapevamo già che Burlando aveva vinto, ma bisogna capirla, Madre Natura, lei ha bisogno dei suoi tempi...
Cordiali saluti
Luigi Fassone
2IL PRETE ROSSO
Linvestimento
su don Gallo
La notizia che Don Gallo farà da padrino alla presentazione del programma elettorale di Claudio Burlando non stupisce affatto, si tratta di un normale scambio di favori: io do una cosa a te, tu ne dai una a me. Diversamente, a cosa sarebbero serviti quei diecimila euro di nostri soldi che il Governatore della Liguria donò generosamente in occasione dell'ottantesimo compleanno al tanto chiacchierato «prete degli ultimi» come pomposamente lui si autodefinisce? È un doveroso ritorno sull'investimento che Burlando, da scafato politico, raccoglie adesso. Un ottimo investimento.
Giuseppe Torazza
2LE COLPE DEL PARTITO
Qui abbiamo perso
Vince solo Silvio
Carissimi Pidiellini. Dopo ogni confronto elettorale vi è chi esulta e chi piange ed il confronto di domenica e lunedì appena trascorsi ne è la prova provata. Il Pdl ha stravinto e gioisce ma deve la vittoria al guerriero Berlusconi che, esponendosi in prima persona, ha dato lo sprint a candidati ed elettori facendo loro comprendere che per vincere è necessario combattere a muso duro. Amici e nemici che lo dileggiavano e lo deridevano ora sono costretti a leccarsi le dolorose ferite. Ed è una lezione che qualche politico di professione ricorderà a lungo.
Il Berlusca ha superato brillantemente unaltra difficile prova ed ha a disposizione tre magnifici anni per portare avanti le necessarie riforme. Chissà se, nei ritagli di tempo, troverà qualche minuto libero per volgere lo sguardo allinterno del Pdl al fine di liberarlo da pesi morti trasformandolo così in un Pdl dinamico, aggressivo, combattivo. Non abbiamo conquistato la Liguria. Labbiamo persa e ne siamo addolorati ma dobbiamo assumerci lonere della colpa. Biasotti è stato lanciato nella mischia. Ha inventato una buona campagna elettorale, forse troppo breve, che non ha convinto tutti. Ma cosa poteva fare di più? E quanti manifesti sono stati affissi nelle delegazioni ed in città illustrando uno straccetto di programma nel caso avessimo vinto? Biasotti ha lavorato bene e lo ringraziamo. Siamo noi che abbiamo sbagliato e perso. Non ci siamo impegnati abbastanza per vincere.
Burlando ha avuto a disposizione cinque anni durante i quali ha propagandato ed inaugurato di tutto e di più e soprattutto più volte. Come primo esempio di democraticità, lancia insulti ad un partito politico, la Lega, che fa parte del famoso «arco costituzionale» paragonandolo alle forze armate naziste e tira in ballo anche Lenin. Ebbene, tali Burlandiani fanno pensare seriamente che, oltre a tutto il resto, il nuovo Governatore cresciuto a pane e Pci, debba capire ancora adesso cosa possa essere stata la guerra partigiana e non abbia avuto modo di leggere qualche cosa su Lenin.
Enea Petretto
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