Il dibattito in redazione

2 CORSI E RICORSI

Quanti fallimenti ho visto

nei miei primi 80 anni
Nei miei lunghi ottant'anni ho assistito al fallimento del fascismo. A quel tempo quelle che oggi sono le truppe No TAV non avrebbero potuto dire bau per impedire, ad esempio, la bonifica delle paludi pontine. Ci si sarebbero trovati dentro. Poi al fallimento del comunismo che nel pianeta è stata una tragedia mentre in Italia è stato, ed è tuttora, tutto da ridere se non ci fosse da piangere e qui, purtroppo, parlo a ragion veduta.
Ora, all'ultimo, sto assistendo praticamente alla fine anche del capitalismo democratico con il crollo di quello che è stato, per un secolo, un caposaldo ovvero gli Stati Uniti.
Mi sapete dire dopo cosa ci rimane anzi, cosa vi rimane?

2 CONSIGLIO AI NO GLOBAL

Invece di andare in corteo

andate al banco alimentare
Caro il mio Giornale, che profonda tristezza mi ha messo vedere le fotografie del banchetto della comunità di Don Gallo che regalava i biscotti destinati ai bambini poveri africani ai manifestanti del G8.
Quelle specifiche tecniche sulla facile digeribilità del prodotto, studiato appositamente per chi ha lo stomaco sottodimensionato dagli stenti, mi hanno lasciato attonito.
Mi sono sempre chiesto di cosa viva uno che passa il suo tempo a far caciara dietro agli striscioni quando potrebbe, che so, andare a dare una mano al Banco Alimentare o alle mense della Caritas, sempre più piene di italiani indigenti.
Ora che lo sappiamo e, grazie a Don Gallo, lunga vita, siamo tranquillizzati sulle sue capacità digestive, possiamo concentrarci su chi tra i manifestanti ha rifiutato con sdegno.
Non so quanti siano stati. Spero molti.
È a loro che dobbiamo far arrivare un nostro messaggio di responsabilità per cancellare da Genova tutto quel marciume, scusate ma non mi viene altro dal groppo in gola che ho da domenica.
Quello che ha portato la politica della nostra città alla violenza pura contro chi non accetta il Plasmon solidale sottratto sì ai bambini di colore, politically correct of course, ma per mantenersi in forma mentre si protesta a loro favore.
È con queste persone che, secondo me, noi da altri definiti pensatori, e chissenefrega se qualcuno si offende, venga un po’ anche lui a pensare alle 10 di sera invece di lamentarsi dal sofà, dobbiamo trovare un punto di contatto per cambiare Genova. Insieme ce la possiamo fare. Io voglio potercela fare.
Intanto cerchiamoli.
Marco Marchionni
2 SULLE PAROLE DI FASSINO

A legare Genova e Torino

non sono certo i No Tav
Fassino, novello Sindaco di Torino: «Torino e Genova hanno rapporti che affondano le radici nella storia e interessi e legami economici e sociali di lungo periodo». Detto, scritto, sottoscritto e subito messo in pratica dai rappresentanti più «vivaci» delle due Regioni, con lo scambio di «idee» tra i «No TAV» piemontesi e i «No Global» zeneizì. Ieri l’altro a manifestare, e non solo, a Genova, ieri, a protestare, e non solo, in Val di Susa...
Luigi Fassone - Camogli
2 L’EX SINDACO IN TV

Caro Pericu, quella risatina

non le fa per niente onore
Nel corso del Gazzettino della Liguria di mercoledì 6 luglio è stato intervistato il dottor Pericu Sindaco di Genova ai tempi del G8 sugli infausti avvenimenti di allora.
Fra i tanti ricordi citati dal nostro ex Sindaco mi ha particolarmente colpito l'episodio di una Banca nel quartiere della Foce che, malgrado avesse tutte le vetrate distrutte dalla follia dei dimostranti, mostrava i dipendenti al lavoro in una situazione che appariva surreale. Ed il racconto dell'episodio veniva accompagnato dall'intervistato con una risatina a sottolineare la stranezza della situazione.
Io mi trovavo in quei giorni in montagna a duecento chilometri da Genova e, pur avendo seguito alla televisione tutto quanto accaduto, volli ritornare appositamente nella mia città ferita per toccare con mano - ancora incredulo - l'opera dei devastatori che, malgrado la solerzia del Comune nel far ripulire e cancellare tempestivamente i misfatti dello «tsunami» dei nostri manifestanti, presentava tracce profonde di quanto avvenuto. E feci fatica a trattenere le lacrime.
Confesso che quella risatina mi ha dato fastidio. La risatina di Pericu a confronto della mia e non solo mia angoscia che il tempo ormai trascorso non ha cancellato, due opposti stati d'animo. Uno stridore. È come se ad un funerale ci fosse chi ride al passare del morto vicino agli occhi lucidi di chi piange.
No, Signor Pericu, con tutto il rispetto per la sua persona, la sua risatina non le ha fatto onore. Mi creda
Giuseppe Torazza - Genova
2 DURANTE LE MANIFESTAZIONI

La Vincenzi fischiata

dalla sua stessa base
Quando sono iniziate le commemorazioni del G8, giustamente i primi fischi sono stati per il Sindaco Vincenzi. Nonostante le gravi parole pronunciate a favore dei centri sociali, dei gruppi anarchici, e di altri movimenti pseudo pacifisti il Sindaco di Genova, alla ricerca di quel consenso che non ha più, è stata contestata dalla sua stessa base politica nelle sue roccaforti del Ponente e del Centro Storico, nel suo ambiente. A questo punto sarebbe meglio, dignitoso, e politicamente corretto che la Vincenzi si dimetta al posto di peggiorare la sua posizione.
Gravissime le sue dichiarazioni insieme a quelle di Agnoletto, ma ancora più grave e vergognosa il concedere la cittadinanza onoraria a Mark Covell, giornalista inglese fiancheggiatore dieci anni fa dei centri sociali, degli anarchici e dei black bloc che hanno messo a ferro e fuoco Genova. Nessuna parola di elogio per le Forze dell’Ordine rappresentate dal Coisp. Se vi è qualcuno che deve chiedere scusa ai genovesi per i gravi danni arrecati alla città, questi è proprio il indaco Marta Vincenzi.
Mario Troviso
Segreteria prov. Forza Nuova Genova
2 RICORDI DI PARTE

Bisogna opporsi

alla realtà mistificata
Scusate l'ignoranza o la mancanza di esatta informazione, se così fosse. In materia di no global e riguardo alla commemorazione di Genova del G8 di dieci anni fa che ha visto consumarsi delle tragedie si stanno spendendo fiumi di parole sui media e sulla stampa. Riflettendoci ed analizzando tali parole, mi sembra di capire che la popolazione genovese ed italiana sia di fronte ad una realtà mistificata sin dall'inizio del resto, a partire dal lontano ma vicino luglio 2001 che ha visto mettere sotto assedio la città di Genova da gruppi di manifestanti pacifici no global che si sono poi mischiati a gruppi pericolosi di black bloc muniti di armi, spranghe e quant'altro, tutta roba, a loro dire, per difendersi dall'attacco della polizia locale.
Si tratta di una realtà mistificata in quanto le immagini, i discorsi e i racconti che ascoltiamo e leggiamo provengono soltanto dagli agenti di queste scene apocalittiche, vale a dire, giovani no global, provengono dai difensori degli stessi appartenenti ai vari comitati cittadini o dal Sig.Giuliani, il papà di Carlo Giuliani, il ragazzo morto nella famigerata Piazza Alimonda. Tutte parole di parte, ovviamente, che difendono le proprie azioni e attaccano quelle della polizia e delle forze dell'ordine che non fanno altro che il proprio dovere.
Al contrario, sorprende il totale silenzio da parte dei partiti politici, sia di destra che di sinistra e delle istituzioni.

Per impedire che venga diramato il pensiero della sinistra per cui i buoni sono i delinquenti ( i deboli, i migranti, i diversi, dal loro punto di vista) ed i cattivi sono le forze dell'ordine (coloro che assediano la città fomentando terrore, odio tra la gente, sempre secondo il loro parere) occorre coraggio, presa di posizione, concretezza, fermezza, senso di orgoglio di appartenere ad uno schieramento politico che più si avvicina se non alla ragione almeno ad un forte senso di libertà, di rispetto, di democrazia e dello stato.
Roberta Bartolini

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