Doria dà del razzista a chi chiede sicurezza per Sampierdarena

A Sampierdarena tanti fanno fagotto per l'esponenziale aumento della microcriminalità. I prezzi delle abitazioni perciò crollano a meno di mille euro a metro quadrato. Le fasce più deboli, come anziani, donne e bambini, la sera non si azzardano a mettere il becco fuori di casa. Ubriachi, sporcizia, aggressioni, furti, scippi, risse, sono all'ordine del giorno e della notte. Durante i week end scorre sempre il sangue per le strade. I genovesi rimasti sono anni che non ne possono più e chiedono aiuto alle Istituzioni. Lavorano e tirano la cinghia. Pagano un sacco di tasse. Non vogliono che sicurezza.
A Palazzo di Giustizia, finalmente, i giudici condannano Latin King e Netas. A Palazzo Tursi il sindaco vendoliano Marco Doria accusa di razzismo la capogruppo del Pdl Lilli Lauro perché si permette di chiedere provvedimenti per la legalità e dire la verità. E cioè che «le problematiche di Sampierdarena sono riconducibili alla forte presenza di immigrati, soprattutto ecuadoriani, con problemi di integrazione attraverso la trasposizione di usanze e metodi di vita inconciliabili con la nostra cultura basata sul rispetto delle regole di una civile convivenza e con il rifiuto di adeguarsi alle abitudini della città che le ospita». «La mozione del Pdl - attacca il sindaco con gli occhi miopizzati - è razzista, inaccettabile, offende i genovesi, anche quelli nati o che provengono da altri Paesi. Tutti possiamo commettere errori, ma il documento del Pdl ha un'impronta marcatamente razzista e risulta irricevibile sul piano etico».
«Marco Doria offende i genovesi perbene e poi se ne va dall'aula consiliare - replica Lauro - non si capisce se ha dato dei razzisti al documento o ai cittadini del Pdl, i quali sostengono le battaglie dei sampierdarenesi, accolgono gli immigrati che rispettano gli altri e le regole, ma non ce la fanno più a sostenere i crimini commessi da quelli che sono venuti qui per vivere allo sbando senza rispettare le regole. Altro che miope, il sindaco è cieco e sordo».
«Il primo cittadino - attacca il capogruppo della Lega Edoardo Rixi - non ha neanche voglia di fare quattro passi tra i suoi concittadini di Sampierdarena e Campasso. Invece, preferisce frequentare i salotti nobili del potere o quelli di don Gallo. Il sindaco radical chic taccia di razzismo chi espone i problemi della gente e vuole risolverli nella piena legalità, soltanto perché lui non è stato in grado di risolvere alcunché. La situazione negli ultimi tempi è peggiorata. La sinistra ha alzato il muro per non far votare in aula un documento che affronta i problemi della gente. Siamo alla dittatura, come accadeva anni fa nei Paesi comunisti».

Il documento del Pdl, infatti, non è stato votato e Lilli Lauro ha commentato: «È molto grave non ascoltare i cittadini che vogliono soltanto legalità. Chi cerca di difendere il territorio non è razzista. La giunta Doria non delibera mai nulla per frenare il declino di Genova, ma trova il tempo per insultare le persone perbene».

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