Edoardo resta a casa a cambiare i pannolini

di Vittorio Sirianni

Il nuovo assessore regionale allo Sport, Nicolò Scialfa, avrebbe tanto voluto, domenica pomeriggio, rimanere al caldo del suo focolare per continuare a leggere Immanuel Kant (e forse anche Hegel), ma da saggio «politico - sportivo» (e da buon sampdoriano) ha accettato il ruolo ed è andato allo stadio. Purtroppo il disastro blucerchiato è stato totale, così come il «disastro» politico (diciamo così) del suo movimento sta sconquassando la Regione. Tantoché il suo avversario battutiere, proprio allo stadio, sosteneva che, unendo i due momenti «scialfeschi» (politico e sportivo) il suo partito dovrebbe chiamarsi Idv, cioè «Identico Disastro Voluto».
Così come Gianni Plinio (erano in tanti i politici, domenica, allo stadio) ricordava: «Oggi, 28 ottobre, ricordo la Marcia su Roma. Avrei voluto in verità anche una marcia su Cagliari, ma è andata male...». Già: ha vinto, infatti, diciamo così, il «Mussolini-Cellino», che durante la partita è stato fra i più arroventati tifosi, urlando dalla tribuna al povero Pulga anche le sostituzioni che doveva fare. Alla fine Cellino ha ricevuto l'abbraccio dell'attore-opinionista Roberto Rubba, sampdoriano doc, che lo ha invitato alla sua «Zì Teresa» di Rapallo ad assaporare la più buona pizza del Tigullio. Cellino ha accettato. Non c'era nessuno della famiglia Garrone. Pare che Edoardo sia stato precettato dalla sua adorabile Anna, ad occuparsi dei pannolini del nuovo arrivato, Vittorio. In tribuna c'era solo la bella e rassegnata Monica Mondini. Né sono serviti a galvanizzare la squadra i «Tre di Novi» (Marco Semino, Andrea Meneguzzi e il luminoso Zonca) arrivati eleganti e raffinati, quasi fossero usciti da una passerella di moda. È rimasto fermo, impassibile al suo posto, Sensibile, insensibile ai fischi che pare (stando alle sue dichiarazioni) non abbia sentito. Probabilmente era immerso in pensieri profondi sul come agire di fronte al suo amico Ferrara.

Va o resta? Questo il mistero. La più scalpitante nonostante tutto, era la bellissima modella e mamma: si faceva fotografare ovviamente come «star» della tribuna. Mentre il suo amore in campo toccava pochissimi palloni. Un «Mini Lopez» insomma.

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