Cronache

Fereggiano, il canale «iniziato» da Campart

La giunta Doria, presenti l'assessore ai Lavori Pubblici, Gianni Crivello, insieme all'assessore allo Sviluppo Economico Francesco Oddone, in Municipio Bassa Valbisagno per discutere di lavori pubblici. Un programma che prevede, oltre ai lavori in piazza Martinez, piazza Terralba e altri, la realizzazione dello scolmatore del Fereggiano, un'opera ritenuta da sempre fondamentale per la messa in sicurezza idrogeologica di Genova, ma che non è mai stata realizzata, portandosi dietro una lunga scia di polemiche. «Lo scolmatore rimane la priorità per questa città - ha spiegato Crivello - l'amministrazione investirà 5 milioni di euro, la stessa cifra verrà messa a disposizione dalla Regione. Mancano ancora 49 milioni che confidiamo di recuperare a livello nazionale. Deve essere realizzata». «Siamo in un momento di pesante ristrettezza economica - ha continuato Oddone - c'è la crisi e il Comune è fortemente indebitato, ma si deve fare tutto il possibile per mettere in sicurezza il territorio».
Per capire quanto venga da lontano il «caso scolmatore», basti pensare che il progetto comunale originario volto alla realizzazione del canale per far confluire in mare, in caso di piena, le acque in eccesso del rio Fereggiano, risale all'amministrazione Campart (1985-1990) ed inizia a vedere la luce sotto la giunta dei sindaci Merlo e Burlando. I lavori subiscono uno stop nel 1994, dopo soli 900 metri di cantiere, allo scoppio di Tangentopoli che coinvolge proprio due assessori della stessa giunta Campart, nello specifico Roberto Timossi e Giuseppe Saitta, e altri funzionari. Tutti assolti nel 2004, dopo due gradi di giudizio, perché il fatto non sussisteva. Ma la beffa, come ha ricordato anche il consigliere Carla Boccazzi, capogruppo del Pdl, nel suo intervento era solo all'inizio: «La giunta Sansa decise di abbandonare l'opera e la ditta appaltatrice vinse la causa contro il Comune che si trovò costretto a pagare una penale di 9 miliardi di lire oltre ai 12 già spesi per la galleria iniziale. Oltre al danno, la beffa, senza pensare alle sofferenze patite da chi dovette difendersi da accuse poi rivelatesi infondate. E come dimenticare l'alluvione che, nel novembre 2011, mise in ginocchio Genova, portandosi via vite umane». Boccazzi hai poi concluso: «Lo scolmatore rimane l'opera più urgente ed importante per la Val Bisagno. Ma è davvero incredibile che nel 2012 si parli di un canale che si sarebbe dovuto realizzare molti anni fa e a cifre nettamente inferiori».

Anche il presidente del Municipio Massimo Ferrante ha ammesso amaramente che «le tappe storiche ricordate dal consigliere Boccazzi, al di là della polemica, sono assolutamente esatte».

Commenti