«Via Garibaldi rischia di diventare un puzzle malriuscito perché Tursi non ha controllato come i lastroni di pietra ottocenteschi siano stati tolti e quindi, quando finiranno i lavori, non si saprà come rimetterli. I lavori vanno a rilento, la Soprintendenza è latitante e la giunta Doria è inefficiente». Il consigliere Pdl Stefano Balleari ieri in consiglio comunale ha lanciato l'allarme sulla via storica della città, chiedendo all'assessore Gianni Crivello quando si concluderanno i lavori di ripristino, che stanno creando problemi a commercianti e turismo genovese.
«La giunta e i tecnici di Tursi - replica Crivello - hanno sempre controllato e controlleranno i lavori. Non è vero che ci sarà un puzzle e le pietre torneranno al loro posto originale perché, anche se non sono state numerate, sono state tutte fotografate prima della rimozione. Si tratta di un'operazione realizzata di concerto con la Soprintendenza. Ci mancherebbe. Purtroppo sono stati rilevati alcuni passaggi storici al di sotto della strada, abbiamo affidato lo studio archeologico alla società Aran e il ritardo di conclusione lavori sarà di alcuni mesi. Si ritiene quindi che via Garibaldi tornerà al suo antico splendore a fine ottobre, anziché in aprile come era previsto in un primo tempo». Ieri durante il prologo del «question time» nella tribuna riservata al pubblico si sono presentati alcuni manifestanti ambientalisti del comitato per la difesa del parco dell'Acquasola.
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