Senato della Repubblica, Roma, 9 Maggio 2012. L'attuale capolista campano di Rivoluzione civile in Liguria, ex Ulivo e ex Udeur Aniello Di Nardo dice agli atti: «È innegabile che il contenzioso insorto dinanzi alla Corte costituzionale ha impedito di accedere alla sanatoria edilizia anche a quei cittadini campani, che avevano già presentato richiesta di concessione del titolo edilizio in sanatoria. A queste persone deve essere riconosciuto il diritto di beneficiare della sanatoria».
Sala chiamata della Culmv, Genova, 8 febbraio 2013. Antonio Ingroia, ex procuratore aggiunto antimafia, confessa di non conoscere la «fedina politica» del suo capolista, accusato anche dall'onorevole Gennaro Migliore (Sel) di essersi espresso a favore degli abusivisti: «Ho incontrato Di Nardo per la prima volta l'altro giorno in Basilicata durante la campagna elettorale». Però Ingroia, per interposta persona, non esita a «intimidire» i giornalisti: «È falso che il nostro capolista è a favore degli abusivisti edilizi, ma è vero che è contro qualunque forma di condono. Di Nardo mi ha già preannunciato che chi ha scritto o scriverà l'opposto sarà querelato immediatamente. Chi aderisce al mio movimento si impegna a combattere qualunque tipo di condono». Come dire: quando fa comodo i «pentiti» sono testimoni del tutto attendibili.
«Non mettiamola così - si difende Ingroia - diciamo che chi cambia idea, ma in meglio, è una persona credibile». Invece, sull'Ingroiellum nella nostra regione, che vede un ligure soltanto al quinto posto in lista, non può non ammettere la circostanza: «Forse c'è stata qualche imperfezione pure in Liguria, ma abbiamo deciso dovendo coniugare alla svelta le esigenze dei partiti che ci sostengono e quelle dei rappresentanti della società civile».
Nella terrazza d'ingresso in sala, campeggia il manifesto con lo slogan-beffa: «cambiamento». E di fronte all'integerrimo ex pm antimafia, al posto dell'assente «Nello» Di Nardo, in seconda fila si materializza un altro vecchio esperto del «cambiamento» di banderuola, l'ex deputato Pdl Alberto Gagliardi (poi passato all'Idv): «Lui è l'unico vero anti Monti. Il Cav ormai è finito. Bisogna stare con Ingroia». Meno male che seduti in platea ci sono gli altri 200 simpatizzanti, quasi tutti komunisti, che non hanno mai «cambiato» l'eskimo con la toga o la giacca e la cravatta, ma sono sempre scesi in piazza. Infatti, l'ex pm antimafia omette di rendere dichiarazioni sulla «non condivisione» ma «comprensione» per la solidarietà agli agenti del G8 espressa dal capo della polizia. Anche se manca il capogruppo di Fds della Regione Alessandro Benzi, in platea c'è quello del Comune Antonio Bruno e poi gli assessori della giunta Vincenzi Carlo Senesi (Pdci) e Bruno Pastorino (da Prc a Sel), la vicepresidente provinciale della giunta Repetto Marina Dondero (Rifondazione), l'ultimo capogruppo Verde in Provincia Angelo Spanò, il consigliere del municipio dei «caruggi» Roberto Demontis (da Prc a Sel) che volle come candidata alle elezioni la mamma giottina «dell'uomo della trave» di piazza Alimonda.
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