Secondo la Camera di Commercio di Genova gli esercenti obbligati al rilascio di scontrini e ricevute (alloggio, bar e ristorazione, servizi alla persona, commercio al dettaglio) sono oltre 22mila. Sull'onda dell'effetto Cortina d'Ampezzo i militari della Guardia di Finanza nel 2012 ne hanno controllati ben 5.498, riscontrando irregolarità in 2.356 casi. Nel 2011 i «furbetti» erano stati 1523.
«L'aumento del numero degli esercenti irregolari deriva dalla migliore qualità dei controlli, che intensificheremo nel 2013 - ha spiegato ieri il generale di divisione Flavio Zanini, che oggi lascerà il comando regionale della Liguria al suo pari grado Rosario Lorusso (ex comandante dell'Accademia del Corpo di Bergamo) - ma anche da una serie di controlli fatti dai finanzieri 7 giorni su 7, pure in orario serale e notturno. Inoltre, ci hanno aiutato anche i genovesi che telefonano sempre più spesso al 117 per segnalare gli irregolari».
Genovesi e finanzieri insieme per la lotta ai furbetti, che dagli scontrini si è quindi allargata alla «filiera del falso». I reparti del comandante provinciale, generale di brigata Antonino Maggiore, nel 2012 hanno fatto un record perché hanno denunciato 223 persone e sequestrato oltre un milione di articoli taroccati, tra cui 940mila capi di abbigliamento, pelletteria e accessori (il doppio rispetto al 2011). Gli investigatori hanno scoperto una rete sommersa e hanno sequestrato alcuni magazzini nel centro storico, denunciando per favoreggiamento i proprietari. L'anno scorso i finanzieri sono intervenuti 181 volte per controllare altrettanti esercenti che offrivano il «sogno» di arricchirsi con scommesse clandestine e slot machine manomesse. In 70 erano alterati i software delle schede delle macchinette. Sono stati anche sequestrati «Gratta e Vinci» fasulli e in alcuni bar si sono scoperte sale scommesse clandestine. Individuati anche 52 milioni di euro di danni erariali a seguito di 32 interventi diretti a contrastare l'acquisizione illecita degli aiuti alle imprese a carico dello Stato e degli enti locali «ma anche nell'impedire sprechi, inefficienze, abusi, distrazioni delle somme per interessi privati». Tra i casi più eclatanti ci sono stati quelli dell'Acquasola a Genova, del parco delle Cinque Terre, della raccolta differenziata a Recco.
La lotta all'evasione fiscale in Liguria ha consentito di constatare oltre 602 milioni di euro sottratti a tassazione e circa 102 milioni di IVA evasa.
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