Molte domande sono state poste alle ospiti del programma via mail, che qui riassumiamo.
Il problema di costruirsi un'integrazione per l'età della pensione viene percepito dalle persone?
«Non molto. Oggi, anche a seguito della riforma delle pensioni pubbliche che ha aumentato l'età pensionabile ed accelerato l'introduzione del sistema di calcolo contributivo, siamo sicuramente più consapevoli che andremo in pensione più tardi e con rendite inferiori a quelle attuali ma la previdenza complementare fatica ancora a farsi strada».
Perché?
«Io credo sia perché in Italia non abbiamo la cultura di crearci una rendita privata. Probabilmente siamo abituati a vedere i nostri genitori e i nostri colleghi andare in pensione mantenendo lo stesso reddito e quindi non percepiamo ancora totalmente il cambiamento in atto. Inoltre, penso che si continui a parlare troppo poco di previdenza complementare. Tutti sappiamo che esiste perché vediamo spot in televisione o perché leggiamo i volantini pubblicitari ma difficilmente ci soffermiamo a capire cos'è e a cosa serve mentre bisognerebbe conoscerla per valutare meglio cosa fare».
Vogliamo ricordarla qui?
«Volentieri. In sostanza la previdenza complementare nasce con lo scopo di crearsi una rendita integrativa a quella pubblica cioè una rendita privata che ci aiuterà a mantenere lo stesso tenore di vita anche quando saremo in pensione. È fiscalmente agevolata perché i contributi versati possono essere dedotti fino a 5.164 euro, è elastica in quanto si possono sospendere i versamenti in caso di difficoltà economica ed è anche possibile chiedere delle anticipazioni per acquistare o ristrutturare la prima casa o per sostenere spese sanitarie o per altre esigenze dell'iscritto. Inoltre non si deve aver paura di non recuperare i propri soldi perché alla fine si avrà una rendita o un capitale per cui diventa una forma di risparmio».
Come funziona?
«In modo molto semplice, al momento dell'adesione il sottoscrittore sceglie l'importo che vuole versare in base alle sue possibilità economiche e alla sua capacità di risparmio ed il comparto che risponde meglio alle sue esigenze. Il comparto è in sostanza il tipo di investimento che viene scelto in base alla propensione al rischio e all'orizzonte temporale. Sia l'importo che il comparto possono essere variati più volte durante la vita».
Voi cosa proponete?
«Un fondo pensione con 4 comparti, modulari fra loro, studiati appositamente per rispondere alle esigenze di tutti: dal prudente al dinamico in base all'età e alla propensione al rischio di ognuno».
Per poter decidere l'investimento più adatto a noi a chi ci si può rivolgere?
«Presso tutte le filiali del Gruppo Carige ci sono i consulenti capaci di consigliare e trovare le soluzioni più giuste. Non solo, tutte le filiali sono dotate di un applicativo in grado di fare un ceck up previdenziale in modo che la persona possa conoscere la sua situazione previdenziale oppure tramite il sito www.carigesgr.it».
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