Per respirare il clima di Natale, c'è chi ama le luminarie per strada, chi pensa che occorra immergersi nelle vetrine, chi va in montagna, chi beve cioccolata con panna e chi si veste da Babbo per vedere l'effetto che fa. E tutti questi, come altri modi, sono adatti per immergersi nel clima delle Feste.
Ma ce n'è anche un altro, che consiglio a tutti e che ho anche sperimentato personalmente nei giorni scorsi. E consiste nel farsi un giro fra le corsie del Gaslini, nei suoi padiglioni, fra i suoi viali. Si entra in un mondo. Un mondo che non può lasciare indifferente chi lo frequenta. E, soprattutto, un mondo che arricchisce chiunque si avvicini, che lascia qualcosa.
Non importa quale sia la specialità medica. Certo, l'oncologia pediatrica - non a caso uno dei reparti scelti dal cardinale Bagnasco mercoledì pomeriggio per la sua visita privata ai piccoli pazienti - è a tratti un pugno nello stomaco. Qualcosa che, letto dopo letto, chemio dopo chemio, ti fa chiedere in continuazione «Perchè loro e non me?», perchè quei piccoli bimbi siano lì.
Ma basta anche girare per il nuovo bellissimo «Ospedale di giorno», un gioiello dell'architettura, dove sono stati spostati gli ambulatori per le visite e i piccolissimi interventi, per imbattersi in tante piccole e grandi storie di bimbi, ognuna speciale e ognuna ricca di una propria Bellezza.
Il patrimonio umano fra le corsie del Gaslini, vero regalo di Natale
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