In riferimento all'articolo del 10 ottobre, «La Mecca dei videogiochi? In Liguria», pubblichiamo le precisazioni del direttore del museo Vigamus di Roma per rettificare quanto segue.
«Il Vigamus realizzato da Aiomi (Istituto culturale riconosciuto dalla Prefettura di Roma con parere del Ministero dei Beni Artistici e Culturali, protocollo 877/2012) - scrive il direttore dell'istituto romano Marco Accordi Rickards - è il primo e unico museo del videogioco in Italia, mentre quello citato dall'articolo (la Mecca, ndr) è solo una lodevole iniziativa di esporre un giorno al mese alcuni pezzi hardware e software all'interno di un altro e diverso museo provinciale già esistente, il Polimuseo del Giocattolo e Naturalistico di Gattorna. Non esiste alcun museo del videogioco in Liguria chiamato Mecca». A differenza di quanto riportato nel comunicato della «Mecca» di Gattorna supportato da quello della Regione Liguria, in cui in entrambi si fa esplicitamente riferimento al «primo museo in pianta stabile d'Italia, ideato e fondato da Giansandro Rosasco (...)».
Per quanto riguarda i finanziamenti, il direttore Marco Accordi Rickards precisa che Vigamus «non ha avuto alcun finanziamento pubblico», a differenza di quanto invece riportato nell'articolo, informazione anch'essa presa sia dal comunicato della Mecca che in riferimento a Vigamus parla del «più finanziato cugino romano», sia da quello della Regione Liguria, in cui si descrive l'istituto ligure come un ente «gestito senza alcun finanziamento, tutto basato sul volontariato».
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