Sono stati un migliaio, ieri mattina, i lavoratori della Selex Es di Fiumara e Sestri Ponente a dar vita a due cortei in città, nell'ambito dello sciopero di quattro ore indetto a livello nazionale per protestare contro il piano di riorganizzazione che prevede anche la chiusura di 22 siti in Italia. In particolare, nelle sedi di Genova sono previsti circa 300 esuberi. La manifestazione ha creato parecchi disagi al traffico nel ponente cittadino. In seguito i due cortei hanno raggiunto la stazione ferroviaria di Cornigliano, dove si è svolto un presidio con gli interventi dei principali rappresentanti sindacali.
Alla protesta hanno preso parte anche deputati del Pd, consiglieri comunali, amministratori della Regione. «Abbiamo spiegato ai lavoratori - ha sottolineato, fra gli altri, Antonio Caminito, coordinatore regionale della Fiom - che non stiamo discutendo di rotazione e cassa integrazione, ma di lavoro, ovvero come provare a conservare il posto di lavoro in Finmeccanica. L'azienda pensa a 303 esuberi su Genova, 300 posti che si sommano ad altri 700 già persi. Finmeccanica - ha concluso Caminito - è ormai un'azienda inaffidabile e il governo dovrebbe con forza metterci le mani».
Tra gli interventi, anche quello di Antonio Apa della Uilm regionale, con un forte richiamo alle istituzioni - «devono agire quanto prima» - e del segretario della Fim Cisl Claudio Nicolini, secondo cui «crediamo che Finmeccanica abbia fatto enormi errori di scelta, separando il settore militare da quello civile. Le aziende che portano utili non vanno dismesse». La manifestazione si è conclusa senza incidenti poco prima di mezzogiorno, quando i lavoratori sono tornati nei rispettivi stabilimenti.
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