Si può parlare di Acquasola a patto di non dire nulla

Si può parlare di Acquasola a patto di non dire nulla

Dopo che le associazioni dei cittadini avevano chiesto per tre volte di discutere il caso del parco dell'Acquasola e dopo che la Corte dei Conti ha bacchettato Genova su questo scandalo, la giunta Doria ieri in Sala Rossa ha accettato di discutere in «question time» l'interrogazione a risposta immediata presentata dal Movimento 5 Stelle e da altri partiti.
Il capogruppo della Lega Nord Edoardo Rixi ha chiesto trasparenza e almeno i nomi dei funzionari di Tursi che si stanno occupando della trattativa con Sistema Parcheggi. Il vicesindaco Stefano Bernini (Pd) però è rimasto muto come un pesce: «Come politico mi rapporto con i tecnici ovvero il dirigente dell'ufficio dell'avvocatura del Comune. Spetta poi a lui stabilire le singole competenze. Mi pare inopportuno fare nomi. Si tratta di lavorare su un'ipotesi di accordo fra Tursi e Sistema Parcheggi. La fase è molto delicata e quindi né i politici, né i cittadini riuniti sotto la forma di associazioni devono partecipare. Il loro interesse dovrebbe essere quello di partecipare alle scelte future per il parco dell'Acquasola perché dal punto di vista legale, servono le specifiche competenze. Bisogna che adesso tutti stiano a bordo ring per qualche tempo aspettando di vedere come si evolve la situazione. Per il futuro la giunta non ha problemi a fare partecipare le associazioni ambientaliste nel percorso democratico per ridisegnare il piano regolatore dell'area».
Quindi al momento di Acquasola bisogna parlare senza entrare troppo nello specifico. «La giunta non è trasparente - ha insistito Rixi - perché è previsto che il responsabile di un atto di una trattativa pubblica o di interesse pubblico sia conosciuto dal consiglieri comunali. Qui c'è in ballo la dignità di una città, dei suoi sprechi e delle decisioni criticate pure dalla Corte dei Conti a livello nazionale e la beffa ai danni degli ambientalisti, dei genovesi e degli imprenditori che si sono fidati di Palazzo Tursi. Vogliamo sapere quali risarcimenti il Comune intenda dare e quando il parco potrà finalmente essere riaperto al pubblico, fermo restando la tutela per gli alberi secolari. Ho paura che Tursi non abbia messo nessun fondo a bilancio per il ripristino del parco».
Ieri a stare dalla parte della Lega, Movimento 5 Stelle, Fds, Diritti e Libertà, c'era pure un drappello di ambientalisti, che dalla tribuna del pubblico hanno protestato con cartelli appesi al collo: «Basta con i mastruzzi», «Vergognatevi» e «Salvate l'H2OSola».

Insomma, il parco più controverso della città continua a restare avvolto dal mistero. E a protestare per l'atteggiamento degli amministratori è un gruppo «trasversale» e sempre più numeroso di genovesi. La cosa però non sembra smuovere la giunta.

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