La sinistra attacca il Doria addormentato

L'altra settimana l'inizio era stato alle ore 15 e la fine alle 17. Ieri l'inizio alle 15 e la fine alle 15 e 45. Se i progressisti della Sala Rossa vanno all'indietro così, a ridosso delle elezioni avremo un paio di Consigli comunali che dureranno un minuto o giù di lì. I politici genovesi riescono a mettersi in tasca i 97 euro (lordi) del gettone, anche se i problemi più impellenti per Genova non vengono neanche portati in discussione. Ieri però il malumore per le assemblee lampo, tanto striminzite che inutili perché dall'anno scorso non si è deciso quasi niente di importante, non è stato espresso soltanto dalla battagliera capogruppo Pdl Lilli Lauro, ma ha provocato battibecchi che hanno spaccato la maggioranza rossa di Marco Doria. Il botto c'è stato perché il presidente del consiglio comunale Giorgio Guerello (Pd) ha messo all'ordine del giorno 5 provvedimenti, di cui due sul commercio presentati da Edoardo Rixi, giunto in ritardo per un serio infortunio accaduto in famiglia. Il capogruppo leghista ha chiesto scusa per l'imprevisto, ma ormai era troppo tardi per la discussione.
«Non è sufficiente che Guerello giustifichi la durata così breve del Consiglio comunale dando la colpa a Rixi - si indigna il consigliere Pd Salvatore Carattozzolo -. La prossima volta bisognerà inserire in più qualche interrogazione urgente art. 54 o altre delibere, che attendono lì da settimane. Dal punto di vista politico chiudere l'assemblea dopo tre quarti d'ora significa debolezza perché non è soltanto colpa del presidente del Consiglio».
«La scelta di lavori più asciutti e quindi di assemblee più efficaci e efficienti - replica il capogruppo Pd Simone Farello - è stata più volte discussa in conferenza dei capigruppo. Massima solidarietà a Guerello».
«Dissento da chi dice che bisogna avere meno assemblee e consigli brevi - tuona il capogruppo Sel, Gian Pastorino - in Provincia avevamo almeno una dozzina di ordini del giorno alla volta e c'era discussione democratica con l'opposizione perché la maggioranza e la giunta non avevano paura di discutere. A Tursi vogliamo consigli comunali belli grassi.

Noi di Sel non abbiamo paura».
«Farello e Guerello non vogliono discutere - spiega Lauro - e se il sindaco Marco Doria è debole, non dovrebbe aspettare le elezioni politiche per fare un rimpasto di giunta o dare le dimissioni».

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