Stemmi araldici da Cenerentola in poi

«Passeggiate araldiche. Da Cenerentola alla Marina Militare» è il tema dell'incontro condotto dallo storico Michele D'Andrea, che si svolgerà sabato prossimo nello Spazio Aperto di Santa margherita, in via dell'Arco alle 17. Cosa si intende per simboli araldici ce lo spiega lo storico D'Andrea (esperto di comunicazione istituzionale, che ha al proprio attivo una lunga serie di incursioni nell'araldica: suoi sono, fra gli altri, lo stendardo presidenziale e lo stemma dell'Arma dei Carabinieri» che racconterà come «a partire dall'XI secolo, in tutta Europa molte persone, istituzioni, enti sono riconosciuti attraverso uno stemma: un sistema, quello araldico, comprensibile a tutti, anche agli analfabeti». Oggi l'araldica non è argomento per nostalgici del passato, ma elemento essenziale per lo studio e la conoscenza della storia. Sarà un pomeriggio che, pur con il rigore dello storico, D'Andrea vivacizzerà con il racconto di curiosità e aneddoti come è nel suo stile ironico e disincantato, a partire dal riferimento, apparentemente stravagante, alla favola di Cenerentola.
Una passeggiata che attraverserà i paesaggi di simboli, colori e stemmi forse poco conosciuti nelle vicende e nei significati: dall'emblema della Repubblica Italiana del 1948 allo stemma della Marina Militare sino al simbolo araldico di Santa Margherita, così poeticamente delineato in un'antica descrizione: «... sormontato da turrita corona... accenna all'origine ed alle industrie più praticate dagli abitanti del Comune. Nell'alto infatti, in uno spazioso orizzonte veggonsi tre stelle; più sotto, come in un mare da lievi flutti agitato, si scorge un pesce, e nel suo fondo avvi una pianta di corallo rosso, che somiglia ad un albero privo di foglie.

Le stelle ti dicono dell'aperta posizione del Borgo e della limpidezza del cielo che lo copre; il pesce ti rammenta l'antico suo nome e l'industria peschereccia che gli abitanti, gente di mare, esercitavano nelle acque del golfo, ed in quelle di Francia e di Spagna; il corallo finalmente ti conferma pure la pesca che di cotesto genere di zoofiti polipi, gli uomini del Comune, a deboli barche affidati, faceano sulle coste dell'Africa, della Sicilia e della Sardegna».

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