«Grazie Vincenzi! Grazie Doria!». L'«elogio» arriva direttamente dagli abitanti di Castelletto che in modo sarcastico cercano ancora una volta di richiamare l'attenzione sullo stato di abbandono del quartiere. A partire dai marciapiedi, i giardini, le fogne, i topi e la scarsa presenza degli operatori ecologici. Sono un fiume in piena i residenti di corso Magenta e delle zone limitrofe. «Mitica la carcassa di un colombo deceduto sul marciapiede che costeggia il civico 25 di corso Magenta. È rimasta lì tutto il mese di agosto» esordisce Piero Vassallo portavoce di un malcontento generale che va avanti da anni. «Una testimonianza reale - continua - di quanto scarsa sia la pulizia delle nostre strade». Ma c'è di più e a parlare sono alcuni abitanti che raccontano di marciapiedi diventati un pericolo per anziani e bambini causa le buche e la minacciosa presenza di indisturbati scippatori. «In particolare il lato destro - chiariscono alcuni di loro -, da corso Magenta verso piazza Manin, è impercorribile. Le grosse lastre di antica data, sono sollevate. Le macchine parcheggiate poi in modo selvaggio ostacolano il passaggio dei pedoni».
Altro grande malessere sono i ratti. I frequentatori di alcuni ristoranti e bar della zona sono spesso allietati dalla comparsa di pantegane: «naturalmente - ammettono gli abitanti - i proprietari tacciono con i clienti, ma per loro parlano gli odori e i fruscii dei graziosi animaletti». I miasmi di una fogna mal funzionante sono indice del problema. Anche i giardini pubblici sono pieni di topi. «I giardini Acquarone - aggiungono - godono di uno stato di abbandono, un incentivo alla desolazione». La breve scalinata, che vanta topi e verde maltenuto, è stato ribattezzato il sentiero di «Ho chi minh». Ma i problemi sembrano non avere fine. Soprattutto per la sicurezza del giardino pensile a ovest di Castelletto. I proprietari hanno prosistemato il tetto trasformato poi in un giardino. Giardino il cui uso pubblico è durato poco. Perché inagibile. I collaudatori comunali si sono accorti che le ringhiere erano troppo basse (mai sostituite dagli anni sessanta fino al 2008) e hanno sbarrato l'accesso. «Quattro anni fa il Comune ha mandato degli ispettori - conclude Vassallo - hanno sentenziato che le ringhiere rappresentavano un pericolo per bambini e anziani ed è stato chiuso.
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