Hampden 1753. Il benvenuto in Giamaica

O lo si ama o lo si odia, con quelle sue note possenti di frutta tropicale e guizzi che ricordano lo smalto

Hampden 1753. Il benvenuto in Giamaica
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Non esiste distilleria come Hampden. Le palme all'ingresso della casa coloniale, nel cuore della foresta di Trelawny; il lago color zaffiro in cui vecchie tubature emergono dall'acqua cristallina usata per la distillazione; e ancora l'odore pungente della melassa che fermenta, dei 6 alambicchi di rame da cui stilla un rum unico, ad altissima concentrazione di esteri. Hampden da quasi tre secoli è sinonimo di rum giamaicano «high esters» - ovvero con molti congeneri aromatici. E da quando nel 2018 è iniziata la collaborazione con l'italiana Velier, il suo hype è inarrestabile...

D'altronde se la distilleria è unica, il liquido non è da meno. O lo si ama o lo si odia, con quelle sue note possenti di frutta tropicale e guizzi che ricordano lo smalto. L'antitesi completa dei rum di stile spagnolo, i «dolciones» ad alta zuccherinità, Hampden è selvaggio e affilato. E questo nuovo imbottigliamento diventa il perfetto saluto di benvenuto a chi si approccia al suo mondo sensoriale.

«Hampden 1753» è infatti l'entry level della gamma, che già conta un 8 anni e un Overproof. Qui l'invecchiamento è di 3 anni in botti ex bourbon e la gradazione è a 46%. Prende il nome dalla data di fondazione della distilleria, di proprietà dal 2009 della famiglia Hussey, protagonista del rilancio. O sarebbe meglio dire del lancio, dato che per tutta la sua storia Hampden ha fornito rum per blended (e anche all'industria profumiera!). Questo finché qualcuno ha voluto puntare sulla sua eccezionale potenza aromatica, che si esprime attraverso 8 ricette - dette «mark» -, con cui i distillatori creano diversi profili.

Il «1753», con 476 g di esteri per ettolitro, è una buona via di mezzo: al naso è ricco, con una potenza tropicale e vegetale a cui segue una sfumatura quasi fumé, mentre in bocca esplode con ananas, banana e una freschezza finale più agrumata, che evita certi eccessi che possono ricordare l'acetone. Un'introduzione, ma guai a pensarlo un rum facile: è pur sempre un Hampden, il più selvaggio dei giamaicani.

Hampden 1753, 46%, 59 euro

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