Gh'era una volta Milan Quando il dialetto fa "tutto esaurito"

Da stasera al 22 dicembre, con dodici appuntamenti, la kermesse palcoscenico della tradizione teatrale e musicale meneghina

Gh'era una volta Milan 
Quando il dialetto 
fa "tutto esaurito"

di Massimo Colombo

A giudicare dal «tutto esaurito» che campeggia ormai da 10 giorni all’ingresso dell’Auditorium di largo Mahler, sede stasera dello spettacolo inaugurale, «Gh’era ona volta... Milan - I noster tradizion», la rassegna di musica, teatro popolare e cabaret della grande tradizione meneghina (e dintorni), giunta quest’anno alla quarta edizione, sarà un successo col botto. Alla faccia di chi bellamente concionava che, almeno in Lombardia dialetti e identità (non necessariamente etnica) erano finalmente tramontati e sepolti, la globalizzazione, con immigrazione al seguito, sta dimostrando il contrario. Comunque, per chi ancora non ci credesse, non resta che provare. L’occasione è plurima, ghiotta e accattivante. La kermesse, realizzata dall’assessorato al Turismo, Marketing territoriale e Identità del Comune di Milano, in collaborazione con l’Associazione Amici della Musica e dello Spettacolo, propone un cartellone lungo due mesi (fino al 22 dicembre), composto da 12 serate in altrettanti teatri di quartiere. Ce n’è per tutti i gusti, ma il leit-motiv resta sempre, rigorosamente, lo stesso, come spiega l’assessore Massimiliano Orsatti: «“Gh’era ona volta Milan“ è una rassegna che valorizza le identità del nostro territorio, promuovendo, oltre ad artisti che sul palco rappresentano la storia e le tradizioni di Milano, anche le giovani compagnie dialettali in ambito sia musicale che teatrale, che già operano nei diversi quartieri della città, dove il dialetto milanese è ancora una realtà viva, conosciuta e amata. Molti degli spettacoli in cartellone - sottolinea Orsatti - sono rievocativi della tradizione, mentre altri sono decisamente più attuali e adatti anche a un pubblico più giovane, proprio per avvicinare i giovani alla riscoperta, se non a una vera e propria scoperta, delle identità meneghine: un patrimonio di tutti ». Tanto per non sbagliare, oggi sarà la compagnia che forse più di ogni altra rappresenta la «tradizione del cortile» lombardo, dentro e fuori i confini della regione, a inaugurare la kermesse, all’Auditorium. Stiamo parlando, naturalmente, dei «Legnanesi» (gli «eredi» dei grandi Felice Musazzi e Tony Barlocco), che si avviano a celebrare i 60 anni di scena. L’appuntamento è per le 21, con le avventure della Famiglia Colombo, «in uno spettacolo - ci racconta Antonio Provasio, capocomico e interprete della ineguagliabile Teresa - più in forma cabaretistica che di rivista», con sketch e siparietti sulla vita dell’«universo-cortile».

Un salto di due mesi, per approdare allo Smeraldo, il 22 dicembre, che ospiterà in chiusura di rassegna il 14° Premio Giovanni D’Anzi, occasione per ritrovare insieme i grandi nomi della musica milanese, impegnati a sfidarsi a colpi di nuove composizioni in dialetto meneghino. Tutti gli appuntamenti, presenti sul sito web del comune di Milano/assessorato al Turismo, sono gratuiti. Info: 02-91080322.

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