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Ghisa a lezione di manganello ma il sindacato protesta ancora

Da oggi quattro ore di corso per familiarizzare con lo sfollagente. Due mesi fa i vigili si rifiutarono di usarlo

Ghisa a lezione di manganello ma il sindacato protesta ancora

A dicembre la consegna, da oggi il corso per imparare a usarlo. I favorevoli lo chiamano «bastone distanziatore», i contrari «manganello», chi va a caccia di un sinonimo magari anche «sfollagente». Di fatto si tratta di un tubo di plastica flessibile, bianco per poter essere ben visibile, lungo 60 centimetri e di peso inferiore ai 500 grammi (480 a Milano), così come stabilito dal ministero. E da un paio di mesi fa parte, insieme alla pistola, della dotazione dei «ghisa». Strumento «di difesa e non d’offesa», aveva specificato il vicesindaco Riccardo De Corato alla vigilia di Sant’Ambrogio consegnando il primo stock agli agenti impiegati nel servizio anti-abusivi. «Non siamo in grado di usarli», le prime proteste di cui i sindacalisti si fecero megafono. Ora, come promesso, partono le lezioni. Appuntamento oggi per i primi venti agenti alla Scuola del corpo. Quattro ore di corso per familiarizzare con il nuovo strumento. Si parte dai vigili di quartiere, i più esposti, poi a colpi di venti al giorno si proseguirà con tutti gli altri. Esonerati solo gli «over» 50, chi ha incarichi negli uffici e gli addetti ai «servizi condizionati» (sedentari).
Una storia fin dall’inizio ricca di polemiche. Il Comune ci aveva messo tre anni per il via libera dal ministero. Ma, disse allora il comandante Emiliano Bezzon, il «bastone distanziatore» non era proprio una novità. «Quando il corpo fu istituito nel 1860 - ha ricordato più volte -, i vigili avevano già il loro bravo bastone». Parole che non convincono Roberto Miglio. «Secondo me in questa vicenda ha vinto la lobby dei manganellatori che vogliono trasformare la nostra professione da ghisa a poliziotti - replica il delegato Rsu del Comune e storico sindacalista dei vigili -. Sino alla fine abbiamo sperato che il manganello non venisse dato in dotazione e si preferisse lo spray irritante al peperoncino». Non è andata così. «E a rimetterci - incalza - sarà soprattutto la nostra immagine. Così ci allontaniamo sempre più dai cittadini. E non siamo assolutamente convinti che il manganello serva a qualcosa, tantomeno a evitare infortuni. E se usandolo si fa involontariamente male a qualcuno? Mi auguro che ci sarà un’adeguata copertura assicurativa». Di tutt’altro parere De Corato. «Se gli agenti intervenuti qualche tempo fa ai Navigli contro gli abusivi li avessero avuti, non sarebbero finiti all’ospedale.

Ormai i vigili hanno sempre più compiti da forze dell’ordine, giusto che abbiano l’equipaggiamento necessario. In molti quartieri carabinieri e poliziotti passano in auto, le uniche divise che camminano a piedi sono quelle dei ghisa. Lo spray urticante? È il prossimo passo».

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