Lattore di teatro Geppy Gleijeses, napoletano da poco reduce da una discreta interpretazione della commedia edoardiana «Ditegli sempre di sì», domenica scorsa ospite alla Domenica Sportiva ha detto una cosa che condivido in pieno: nel Napoli cè un virus misterioso, un giallo degno di Agatha Christie che trascende qualsiasi valutazione tecnica. Qualcosa di simile ad un oscuro complotto, e che andrebbe indagato a fondo a costo di rifondare mezza squadra il prossimo anno. Altrimenti davvero non si può spiegare questa serie ormai ininterrotta di sconfitte contro chicchessia, di débâcle continue dopo un girone dandata spumeggiante. A quanto ammonta ormai la fila di prestazioni a dir poco incolori, senza nerbo e voglia di portare a casa un risultato utile? Venti? Venticinque partite? Oramai ho perso il conto. Anche ieri, poi, come domenica scorsa, abbiamo lanciato un timido segno di vita passando in vantaggio per primi, salvo poi farci sommergere da gol ormai spettacolari. Evidentemente gli attaccanti avversari si sentono particolarmente ispirati alla vista anche chilometrica della porta azzurra, e provano il capolavoro della vita che, guarda caso, gli riesce. Chapeau.
Detto questo, ci sarebbe anche una parola, dignità, che andrebbe in qualche modo tutelata. Nei giorni scorsi ho visto circolare, tra nomi della prossima campagna acquisti, punte di tutto rispetto, come Quagliarella e Pellissier. Io, fossi Donadoni, comincerei dalla difesa e dal centrocampo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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